E’ risaputo che gli agrumi sono una fonte di nutrienti utili per la salute, capaci di sostituire qualsiasi integratore di vitamina C. Il dilemma però è come li consumino, perché buttando via la buccia e la parte sottostante ci priviamo di numerosi nutrienti ricchi di flavonoidi e di sostanze antitumorali che nutrono il microbiota. Quindi è molto meglio mangiare un’arancia che berne quattro in una spremuta. A confermare ciò è Luciano Oscar Atzori, biologo ed esperto di sicurezza alimentare, conosciuto anche per le partecipazioni a diversi programmi televisivi. Secondo il nutrizionista non ci sarebbe bisogno dell’assunzione di integratori di vitamina C, in quanto basterebbe mangiare un’arancia e spremere un po’ di limone sulla bistecca per raggiungere la dose giornaliera raccomandata. La vitamina C è molto importante per il nostro organismo, in quanto stimola il sistema immunitario, aumenta l’assorbimento del ferro eme contenuto nella carne, ostacola la trasformazione di nitriti e nitrati, contenuti nei salumi, in nitroasammine (sostanze cancerogene a livello gastrico). Quindi, spruzzarsi del limone su una bistecca o associare dei limoni a degli insaccati è sicuramente un’abitudine salutare. La vitamina C trasforma poi le proteine in collagene, elemento fondamentale delle cartilagini. Previene la fragilità dei capillari sanguigni. Come antiossidante contrasta i radicali liberi.
Sezionando un agrume, la parte più esterna è la buccia (detta scorza), poi quella sottostante, bianca, spugnosa e un po’ amarognola, è l’albedo e in profondità abbiamo la polpa cioè l’endocarpo (gli spicchi). In genere noi mangiamo solo quest’ultima, la parte che ha minori proprietà nutrizionali. E buttiamo quelle più ricche di nutrienti: scorza e albedo. Infatti la scorza è ricchissima di limonene, un flavonoide che conferisce il tipico aroma all’agrume, è un antitumorale e si stanno studiando sempre di più i suoi effetti di prevenzione al tumore alla mammella. L’albedo è la parte è più ricca di sostanze attive: limonene, ma anche pectina, una particolare fibra, importantissima per il microbiota. Poi c’è l’esperidina, altro flavonoide. Secondo il nutrizionista è meglio mangiarsi un’arancia intera che farsi una spremuta con quattro arance, il discorso vale anche per centrifugati ed estratti. Togliendo fibra e buccia perdiamo le parti migliori, mangiare agrumi crudi preparando ad esempio un’insalata con cubetti di mela bio e fettine d’arancia e limone con la buccia, noci o mandorle e un filo di olio extravergine, tutto prodotto in Italia e soprattutto rigorosamente biologico. La buccia deve essere edibile, perchè quelle acquistate sono trattate con sostanze non solubili e quindi pericolose per la salute soprattutto dei bambini.