La Tesla spaziale di Elon Musk, con al volante Starman, il manichino vestito da astronauta, saluterà Marte l’8 giugno 2018, dalla distanza di oltre 100 milioni di chilometri. Lo rivelano i nuovi calcoli fatti dagli astronomi e da Space X, che ha lanciato l’auto con il volo inaugurale del razzo Falcon Heavy.
Secondo i calcoli, l’auto rosso ciliegia rischia seriamente di ‘sbandare’, ma ciò avverrà tra milioni di anni, quando potrebbe essere ingoiata dal Sole oppure scagliata fuori dal Sistema Solare. La Tesla è “sulla traiettoria prevista inizialmente da Space X, e non è diretta verso la fascia degli asteroidi, come indicavano i calcoli fatti subito dopo il lancio“, ha detto Jonathan McDowell, dell’americano Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics. “Calcolare la traiettoria di un oggetto artificiale in orbita è molto complesso e si possono fare errori” ha detto Ettore Perozzi, esperto di meccanica celeste dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).
“Questo calcolo – ha aggiunto Perozzi – dipende dalla qualità e dalla quantità dei dati iniziali: più informazioni si hanno sulla traiettoria iniziale più sarà precisa la previsione”. Secondo i nuovi dati, inoltre, dopo aver salutato Marte, la Tesla, nel mese di luglio, dovrebbe superare l’orbita del pianeta e il 19 novembre dovrebbe raggiungere la sua massima distanza dal Sole, pari a 254 milioni di chilometri.
Dopodiché, l’auto tornerà indietro, fino al punto di partenza: nel settembre 2019 si avvicinerà all’orbita della Terra, per poi allontanarsi di nuovo, ripercorrendo la stessa traiettoria. Questa sorta di altalena spaziale è destinata a durare secoli, fino a quando non si faranno sentire gli effetti che potrebbero modificare quest’orbita. “L’auto resterà per secoli nell’attuale orbita” ha detto Jonathan McDowell, dell’americano Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics.
Ma, ha aggiunto, tra milioni di anni potrebbe avere dei problemi: “Giove potrebbe scagliarla fuori dal Sistema Solare, invece le minuscole forze correlate alla temperatura potrebbero spingerla nel Sole”. Per l’astronomo Alan Fitzsimmons, della Queen’s University di Belfast “i ‘calci’ di Giove potrebbero cominciare a modificare l’orbita dell’auto nei prossimi 10.000 anni”, senza rischi di collisione per la Terra e neanche per Marte.
“La possibilità che l’auto colpisca un pianeta è quasi zero – ha scritto su Twitter – la maggior parte degli asteroidi che si avvicinano alla Terra, infatti, finisce per tuffarsi nel Sole o essere espulso dal Sistema Solare. Per la Tesla dovrebbe essere lo stesso”. L’auto infatti, ha rilevato Perozzi, “si muove su un’orbita simile a quella degli asteroidi che si avvicinano alla Terra e, come questi, è soggetta a tanti tipi diversi di perturbazioni che potrebbero modificarne l’orbita”.