“Il ministero della Salute, di concerto con l’Aifa, integri i farmaci per la contraccezione di emergenza nell’elenco dei farmaci indispensabili da tenere sempre disponibili in farmacia, in particolar modo quello a base ulipristal acetato, perché la donna non sia costretta a inutili giri perditempo alla ricerca del medicinale. E’ dimostrato che la sua efficacia è tanto più elevata quanto più esso venga assunto vicino al rapporto presunto a rischio“. Lo chiedono Emilio Arisi, presidente della Società medica italiana per la contraccezione (Smic) e un gruppo di ginecologi italiani in una lettera inviata al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e al direttore dell’Aifa Mario Melazzini.
“La contraccezione di emergenza – scrivono i ginecologi – è uno strumento farmacologico di emergenza, cioè di pronto soccorso, utilizzabile allo scopo di evitare gravidanze non desiderate nei casi in cui il ricorso a un metodo contraccettivo tradizionale fallisca o venga dimenticato, oppure quando la donna subisca un rapporto sessuale non voluto. La sua efficacia è tanto più elevata quanto più la sua assunzione avvenga vicino al rapporto sessuale non protetto“, sottolineano.
“Lo stesso ministro della Salute – ricordano ancora i ginecologi – nelle due relazioni sulla interruzione volontaria di gravidanza, pubblicate rispettivamente a dicembre 2016 e 2017, sottolinea il ruolo dell’utilizzo della contraccezione d’emergenza nella decisa riduzione dell’aborto volontario in Italia, e in particolare della sua forma più efficace costituita dall’ulipristal acetato (Upa), erroneamente detta anche ‘pillola dei cinque giorni dopo’. Anche l’Oms ha messo ambedue i contraccettivi di emergenza (levonorgestrel 1.5 mg per os e ulipristal acetato 30 mg per os), nella 20esima edizione 2017 della ‘Lista dei farmaci essenziali’, e, nei ‘Criteri medici di esigibilità per l’uso dei contraccettivi’ del 2015, li dichiara utilizzabili a ogni età e in ogni condizione clinica“.
“Peraltro – proseguono i ginecologi – se si facessero bene i conti in termini di costi per la Ivg da parte del sistema sanitario nazionale e di eventuali costi per una distribuzione gratuita della contraccezione d’emergenza, come del resto già avviene in paesi vicino a noi, per esempio in Francia, il sistema sanitario nazionale risparmierebbe milioni di euro, che potrebbero più razionalmente essere investiti – suggeriscono – nella prevenzione dell’aborto volontario e di tutti i suoi costi psichici, fisici e sociali attraverso la distribuzione gratuita della contraccezione di emergenza, e in particolare di quella a base di ulipristal acetato, che è comunque almeno tre volte più efficace se assunta già nelle prime 24 ore“.
“Alla luce di tutto questo – concludono – si chiede pertanto che il ministro della Salute, di concerto con l’Aifa, integri i farmaci per la contraccezione di emergenza nell’elenco dei farmaci indispensabili da tenere sempre disponibili in farmacia, in particolare quella più efficace a base di ulipristal acetato. E al tempo stesso si richiede che ne venga attivata la distribuzione gratuita nei consultori e nei poliambulatori pubblici e convenzionati“.
Farmaci, ginecologi: i contraccettivi d’emergenza siano sempre disponibili
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