Il Mercoledì delle Ceneri, che segue l’ultimo giorno di Carnevale, ossia il Martedì Grasso, è conosciuto anche come momento di penitenza e digiuno, astenendosi dal consumo di carni. Proprio in riferimento a queste disposizioni ecclesiastiche, sono nate alcune locuzioni fraseologiche, poi divenute celebri, come Carnevale –dal latino “Carnem levare”, ossia “eliminare la carne” o Martedì Grasso, ultimo giorno di Carnevale, in cui si può mangiare “di grasso”. Quanto al digiuno, esso rappresenta, per tutte le religioni monoteiste, un importante momento di raccoglimento (i musulmani lo celebrano nel mese del Ramadan, gli Ebrei con il kippur, i Cristiani nella Quaresima). La parola ceneri richiama, in modo specifico, la funzione liturgica che caratterizza il primo giorno di Quaresima, durante la quale il celebrante sparge un pizzico di cenere benedetta sul capo o sulla fronte dei fedeli per ricordare loro la caducità della vita terrena, spronandoli all’impegno penitenziale della Quaresima.
Per questo, il rito dell’imposizione delle ceneri, prevede anche la pronuncia di una formula di ammonimento, scelta tra due possibilità: “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” oppure “Convertitevi e cedete nel Vangelo”…. Formula introdotta dalla riforma liturgica a seguito del Concilio Vaticano II per sottolineare quanto la liturgia delle Ceneri sia un momento penitenziario comunitario e non personale. Nel Rito Ambrosiano, in cui la Quaresima è posticipata di 4 giorni e inizia la domenica immediatamente successiva (e in cui il Carnevale termina col Sabato Grasso), l’imposizione delle Ceneri avviene o in quella stessa domenica di Quaresima o il lunedì seguente. Il giorno di digiuno e di astinenza, invece, viene posticipato al primo venerdì di Quaresima.