“Finalmente si potrà ridare dignità agli oltre otto milioni di quintali di grano duro prodotto in Sicilia”. Lo dice la Coldiretti commentando l’entrata in vigore dei due decreti interministeriali sull’indicazione dell’origine obbligatoria del riso e del grano per la pasta in etichetta dopo 180 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. La Coldiretti ha organizzato a Roma il Pasta Day in occasione dell’entrata in vigore dei due decreti.
“Il grano siciliano oggi viene venduto a 18 centesimi al chilo ed e’ addirittura in calo, una cifra assurda che ha causato in dieci anni la perdita di oltre 15 mila ettari – sostiene Coldiretti Sicilia – nonostante il prodotto dell’isola sia pressoche’ esente da micotossine, grazie al clima, e si essicca naturalmente grazie al sole connotando inoltre il paesaggio che oggi appare depauperato proprio a causa della svendita del prodotto negli anni”. “Cosi’ finalmente si potra’ sapere se nella pasta che mangiamo e che diamo ai nostri figli c’e’ grano canadese trattato in preraccolta con il glifosato, proibito sul grano italiano – commenta il presidente Coldiretti Sicilia, Francesco Ferreri -. Conoscere da dove proviene cio’ che si mangia e’ un diritto di ogni consumatore”.