Il vino rosso si conferma un ‘elisir‘ per il cuore. I composti antiossidanti presenti in questa varietà sono infatti alla base di un nuovo trattamento delle malattie cardiache. Nell’angioplastica coronarica tradizionale, il chirurgo inserisce e gonfia un palloncino all’interno di un’arteria ostruita o troppo stretta per allargarla e consentire al sangue di fluire attraverso il cuore, riducendo il rischio di infarto o ictus. Questa procedura include spesso l’inserimento di uno stent per supportare il vaso sanguigno. Ora però una ricercatrice americana sta sviluppando speciali ‘stent al vino rosso’.
Gli stent in commercio a volte rilasciano agenti chemioterapici o altri farmaci, talvolta tossici. Tammy Dugas del Dipartimento di Scienze biomediche comparate della Louisiana State University sta puntando su un nuovo stent che rilascia lentamente gli antiossidanti del vino rosso, per favorire la guarigione e prevenire l’infiammazione e la formazione di coaguli. I due composti antiossidanti ‘chiave’ sono il resveratrolo e la quercetina.
“Fornendo antiossidanti del vino rosso durante l’angioplastica convenzionale, può essere possibile prevenire la formazione di tessuto in eccesso e il nuovo restringimento del vaso nel corso della guarigione“, spiega Dugas in una nota dell’ateneo.
La ricerca è in corso. Oltre allo stent, Dugas e il suo team stanno sviluppando un palloncino rivestito con gli stessi composti per trattare le arteriopatie periferiche. Queste patologie possono limitare il flusso di sangue ai reni, allo stomaco, alle braccia o alle gambe, e solo negli Usa colpiscono circa 8-12 milioni di persone. I palloncini rivestiti di farmaci sono un prodotto relativamente nuovo e sono in fase di sviluppo per aiutare i cardiologi interventisti alle prese con arterie difficili da trattare con i trattamenti tradizionali di angioplastica e stent.