Nei giorni scorsi la rivista ‘Nature‘ ha bacchettato i nostri politici per non aver posto la scienza come base dei programmi elettorali in tema di sanità, in vista del 4 marzo. E lo sguardo dei ‘cervelli’ emigrati in Paesi dove la ricerca e la medicina sono trattate con i guanti bianchi, o dei responsabili di importanti istituzioni, è altrettanto preoccupato.
Ilaria Capua, Flavia Bustreo, Pier Paolo Pandolfi sono solo alcuni dei ‘top doctors’ interpellati dall’Adnkronos Salute per tentare di arrivare ad una ‘ricetta’ per il salvataggio del Ssn italiano. E per farlo, quale migliore occasione della chiamata alle urne.
Dalla valorizzazione della ricerca, che passa attraverso l’aumento dei fondi a disposizione e la stabilizzazione degli addetti del sistema pubblico, all’investimento nella prevenzione, nella cura e nelle sperimentazioni innovative, in modo da garantire un ‘ritorno’ economico ancora maggiore di quanto speso. Questi alcuni degli spunti suggeriti da chi ormai guarda al sistema italiano con nostalgia, ma anche con la speranza che qualcosa possa cambiare per poter, magari, rientrare nel proprio Paese.