Sono stati 168 i casi di morbillo notificati nel territorio dell’Ausl Toscana Centro nel 2017: 124 a Firenze, 26 nell’area pistoiese, 9 in quella pratese e altri 9 a Empoli. Nel 2016 i casi erano stati appena 6: 3 a Empoli e 3 a Firenze. Aumenta dunque il numero delle persone che si ammalano, avverte l’azienda: solo a gennaio i casi notificati sono già stati 10, di cui 9 a Pistoia e uno a Prato.
“Lo scorso anno si è registrato un picco epidemico – ricorda l’Ausl – e i Servizi di Igiene e Sanità pubblica temono che possa ripetersi anche nell’anno in corso, dal momento che la copertura vaccinale della popolazione è ben inferiore al 95%, considerata la soglia minima di protezione per ridurre drasticamente la circolazione del virus”.
Per questo l’azienda, “in particolare attraverso le Unità funzionali complesse di Igiene pubblica e Nutrizione delle aree territoriali di Empoli, Firenze, Pistoia e Prato del Dipartimento di Prevenzione, invita la popolazione a vaccinarsi, ricordando che il morbillo è una malattia molto contagiosa che può determinare complicanze anche gravi”.
“Le complicazioni sono relativamente rare, ma il morbillo è pur sempre responsabile di un numero di morti compreso fra 30 e 100 ogni 100.000 persone colpite – ammonisce ancora l’Ausl – Le complicazioni sono dovute principalmente a superinfezioni batteriche: otite media, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti. Si riscontrano più spesso nei neonati, nei bambini malnutriti o nelle persone immunocompromesse”. Contro il morbillo “non ci sono farmaci specifici: la terapia è per lo più sintomatica. Una volta contratta – ricorda l’azienda – l’infezione dà un’immunizzazione teoricamente definitiva”, ma “chi non è certo di avere avuto la malattia dovrebbe comunque vaccinarsi. La vaccinazione dei soggetti non protetti resta l’unica arma di prevenzione efficace individuale e collettiva”.