“C’è stato probabilmente un errore durante la manovra di attracco, per cui il traghetto ha leggermente urato la banchina. A prima vista il danno a ponte Colombo non sembra grave ma è in corso di valutazione. Abbiamo chiamato i sommozzatori che presenteranno una relazione”. Edoardo Monzani, amministratore delegato di Stazioni Marittime spa, la societa’ che gestisce i terminal traghetti e crociere del porto di Genova, ricostruisce l’incidente avvenuto questa mattina, quando il traghetto Sharden della Tirrenia, proveniente da Porto Torres ha colpito la banchina di ponte Colombo.
Il traghetto è ora in bacino per le riparazioni, mentre per gli attracchi di Stazioni marittime, già alle prese con problemi di “sgrottamenti”, erosioni e crolli provocati probabilmente dalle eliche delle navi, si apre un nuovo problema. “Quello delle banchine è un pungiglione che ho perennemente conficcato. Siamo sfortunati. Proprio ieri – dice Monzani – erano iniziati i lavori a Ponte Doria (dove la banchina aveva ceduto lo scorso settembre ed era rimasta inutilizzabile per le navi sopra i 220 metri, ndr) che dureranno due mesi. Poi ci sono altri piccoli lavori: Ponte dei Mille ora è a posto, ci sono due interventi in corso proprio a Ponte Colombo, uno che stiamo realizzando noi e uno l’Autorità portuale. Poi c’è un problema più grosso al T3, a Ponte Assereto, che però viene usato d’estate. Si tratta di un cedimento, scoperto a fine dicembre, ed è stato inibito l’ accosto: ci auguriamo che l’Autorità portuale possa metterci mano presto”.
La situazione, insomma, è complicata e obbliga a incastri e spostamenti. “Ora c’è poco traffico, l’importante è riuscire a sistemare tutto per la primavera inoltrata, in modo da far fronte al grosso movimento”. A Ponte Colombo resta comunque disponibile un accosto. “Il colpo di questa mattina, almeno a prima vista, non inibisce l’ accosto. La nave andava piano, non sembra ci siano stati grossi danni. La situazione ci complica ma ci metteremo mano” completa Monzani.