I tumori uro-genitali sono in aumento nel nostro Paese, in particolare il cancro al testicolo. Questa malattia, che interessa soprattutto i giovani con meno di 40 anni, sta registrando un +3% di nuovi casi l’anno. Ma gli italiani sembrano non prestare abbastanza attenzione al proprio benessere. Infatti, solo un uomo su cinque è andato almeno una volta dall’urologo per una visita. Questo medico può invece avere un ruolo fondamentale per favorire la prevenzione di molte gravi patologie.
Quindi la Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO) rinnova il suo invito ai cittadini affinché’ si sottopongano regolarmente ai controlli con lo specialista. L’appello a non sottovalutare i tumori all’apparato genito-urinario viene lanciato dalla Società Scientifica in occasione della giornata mondiale contro il cancro, che si celebra il 4 febbraio con la campagna #WeCanICan. L’evento è promosso dall’UICC, organizzazione non governativa che rappresenta associazioni impegnate in oltre 100 Paesi e vuole sensibilizzare popolazione, media, istituzioni, personale medico-sanitario e i pazienti sui temi della prevenzione e la ricerca medico-scientifica contro tutte le neoplasie.
“Il carcinoma testicolare colpisce ogni anno 2.500 italiani – afferma il prof. Alberto Lapini, Presidente Eletto della SIUrO -. Uno dei principali aspetti da tenere sotto controllo è il criptorchidismo, un disturbo che si verifica quando il testicolo non scende nello scroto durante lo sviluppo. I giovani con storia di criptorchidismo, infertilità e ipospadia corrono un rischio fino a 40 volte maggiore di sviluppare il cancro rispetto alla popolazione normale. In presenza di questi fattori di rischio è indicata una visita urologica periodica, anche annuale. Fondamentale è inoltre informare i giovani sull’importanza dell’autopalpazione del testicolo a partire dalla pubertà. Infatti la scoperta in fase precoce del cancro al testicolo permette di ottenere sopravvivenze in percentuale elevatissima addirittura oltre al 90%. Questo tumore, se ben trattato e specialmente se di basso stadio, rappresenta una delle poche occasioni in oncologia dove è possibile usare il termine guarigione”.
“Si calcola che più dell’80% dei pazienti riescono a sconfiggere i tumori uro-genitali – aggiunge il prof. Riccardo Valdagni Presidente Nazionale della SIUrO -. Questi risultati sono resi possibili non solo dalle nuove armi terapeutiche a disposizione degli specialisti ma anche dal numero di diagnosi precoci che riusciamo ad ottenere”.
“Promuovere la prevenzione primaria e secondaria dei tumori è uno degli obiettivi della nostra Società Scientifica – conclude il prof. Giario Conti Segretario Nazionale della SIUrO -. Per questo abbiamo deciso, anche quest’anno, di partecipare ad un’importante evento internazionale che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema di grande attualità. Contro il cancro non si può mai abbassare la guardia. E il primo passo per riuscire a sconfiggerlo è proprio insegnare a tutta la popolazione quali sono i principali campanelli d’allarme da non sottovalutare mai”.