Combattere i tumori resistenti alle radiazioni tradizionali oppure inoperabili perché difficili da raggiungere o circondati da organi o tessuti delicati, si può grazie alla precisione dei protoni. E’ l’innovativo progetto ‘Proton4Life‘, un grande polo di protonterapia contro i tumori che unisce il Policlinico Gemelli di Roma, l’Istituto nazionale Regina Elena e l’Enea.
Il progetto è stato presentato oggi a Roma alla Regione Lazio, che ha reso possibile l’intesa pubblico-privato. Il centro, che coinvolgerà in tempi diversi entrambi gli ospedali capitolini, è destinato a diventare punto di riferimento per il Centro Sud Italia e i Paesi del Mediterraneo per la protonterapia. L’obiettivo – si sottolinea – è mettere insieme la qualità assistenziale, l’innovazione tecnologica, la ricerca clinica e l’appropriatezza delle prestazioni.
Il progetto Proton4Life prevede l’affiancamento di nuovi macchinari all’apparecchiatura clinica già esistente, che richiederà la realizzazione di 4 bunker (sale di trattamento) in quattro anni, l’installazione di macchinari di ultima generazione per i trattamenti tumorali con protoni, 60 milioni di investimento privato e 54 milioni di fondi pubblici, per la cura e il trattamento di un potenziale di circa 2.300 pazienti per anno a regime e il coinvolgimento di personale specializzato pari ad almeno 120 unità. Per primi verranno realizzati i bunker all’interno del Gemelli che accoglierà l’apparecchiatura del progetto Top Implart.
“Vogliamo coprire gran parte del territorio e ampliare l’assistenza e per farlo avremo un team congiunto tra il Gemelli e l’Ire. I primi trattamenti saranno al Gemelli con i primi due bunker e poi partiranno quelli dell’Ire. La sostenibilità dell’operazione è legata a una rete di collaborazione con altri centri che smisteranno i pazienti dopo una prima selezione“, ha spiegato Marco Elefanti, direttore generali del Policlinico Gemelli.
Nel corso del 2020 andranno in funzione i primi impianti (Gantry) che generano la tecnologia per la protonterapia, e partiranno i primi trattamenti.
Successivamente ai primi mesi di attività clinica e durante l’istallazione del secondo impianto al Gemelli, è previsto uno studio epidemiologico e una valutazione clinico/organizzativa, prima di avviare le opere per altri due impianti all’Ire che si concluderanno entro la fine del 2024. Nel 2025 Proton4life sarà completamente realizzato e operativo. La dislocazione delle due strutture del Gemelli e dell’Ire rispettivamente nelle zone nord e sud di Roma, consentirà anche una omogenea presenza nella città.
Ma che cos’è la protonterapia? E’ una tecnica oncologica radioterapica di precisione che consente di effettuare trattamenti più efficaci e meno tossici sui tumori complessi che ad oggi non si possono trattare con gli interventi convenzionali.
Grazie alle proprietà fisiche dei protoni, la protonterapia permette, rispetto alla radioterapia tradizionale con fotoni, di rilasciare la dose con estrema precisione sul tessuto tumorale e, conseguentemente, di irradiare il cancro con una dose più elevata, riducendo l’esposizione e quindi i danni radio indotti sui tessuti normali. Tali caratteristiche – si spiega – determinano una più elevata percentuale di sopravvivenza nel lungo periodo per i pazienti.
Il trattamento viene utilizzato per diverse patologie, in particolare è fortemente indicato per i tumori situati vicino a organi vitali o in aree particolarmente sensibili alla tossicità dei raggi fotonici, come quelli del cervello o della spina dorsale, oppure neoplasie a geometria complessa, come quelli del distretto testa-collo, o ancora tutte quelle che sviluppano radioresistenza, cioè non rispondono più alla radioterapia, ma soprattutto per i tumori pediatrici. Tutti casi che non hanno attualmente altre opzioni di cura.