Volare da Londra a New York in 30 minuti (per la precisione, in soli 29 minuti). Sembra essere un’affermazione fantascientifica e, forse, utopistica, ma Elon Musk – che ci ha già abituato ad annunci piuttosto clamorosi – ha le idee ben chiare e i desideri ancora più folgoranti. E così, se il visionario timoniere di Tesla con la sua SpaceX vuole portare il primo uomo su Marte già nel 2024, ancora prima vorrà sfruttare i suoi razzi per viaggiare sulla Terra a velocità astronomiche, e al costo di una tratta transoceanica.
L’annuncio di Musk
Le ambizioni di Musk sono diventate pubbliche nel corso della recente conferenza tenutasi all’International Astronautical Congress (IAC 2017) di Adelaide, in Australia, dove mentre Stati Uniti e Russia mettevano da parte sopite rivalità annunciando un accordo per la costruzione di una stazione spaziale orbitante attorno alla Luna, Musk annunciava apertamente la volontà di poter realizzare un razzo capace di portare da una parte all’altra del mondo dei fortunati viaggiatori. Sì, avete capito bene: un razzo, proprio come nei romanzi di fantascienza di Philip K. Dick (L’uomo nell’alto castello).
Il nome del progetto (per quanto provvisorio) dice già tutto: Big Fucking Rocket, BFR, è una sorta di missile – navicella della lunghezza di 122 metri, alimentato da 31 motori Raptor e con la capacità di trasportare 5mila tonnellate di materiale. Nelle intenzioni di Musk, il BFR sarà in grado non solamente di sostituire i Falcon-9 e il Falcon Heavy, e non solo di trasportare il primo equipaggio umano su Marte nel 2024 (e nel 2022 ci sarebbe invece il primo test senza esseri umani), quanto anche di far viaggiare comuni passeggeri da Londra a New York o a Dubai in meno di mezz’ora.
Viaggi del futuro
Naturalmente, considerando che non di sole ipotesi si vive, Musk ha voluto spingersi un po’ oltre e anticipare – tecnicamente – in che modo avverrà questo nuovo trasferimento intercontinentale.
Per l’amministratore di Tesla / Space X, per i viaggi terrestri con il BFR sarà innanzitutto necessario realizzare delle particolari infrastrutture in mezzo al mare, che i passeggeri sfrutterebbero per salire sull’astronave da 200 posti collegata al BFR. A quel punto il razzo sgancerebbe l’astronave in orbita e da lì, a una velocità approssimativa di 27mila chilometri orari attorno alla Terra, dopo essere rientrata nell’atmosfera, raggiungerebbe la piattaforma di arrivo.
Per quanto concerne il prezzo del biglietto, non si tratterà certamente di un volo low cost. La tariffa di viaggio dovrebbe comunque essere analoga a quello di un’attuale tratta transoceanica nel momento in cui il settore avrà consolidato i propri numeri. Ne varrà la pena? Considerando che ad esempio un volo a Londra oggigiorno si può acquistare per poche decine di euro, ci sentiamo di dire che non cambierà molto per il turista medio. Diverso invece il discorso per chi viaggia per lavoro: in quel caso il tempo è denaro, inoltre voli così brevi ridurrebbero la necessità di pernottare fuori, paradossalmente permettendo addirittura di risparmiare.
E Marte?
Per quanto infine riguarda Marte, il BFR dovrebbe consentire di trasportare prima l’astronave in orbita (priva di carburante) e una volta rientrato sulla Terra caricare il serbatoio da agganciare con un secondo volo. Insomma, considerato che le due componenti sarebbero troppo pesanti per poter essere scaraventate in orbita con un solo viaggio, il razzo farà due tratte per missione.
Una volta compiuto ciò, il “volo” verso Marte potrebbe richiedere dai tre ai sei mesi. Una volta arrivato sul Pianeta rosso il primo equipaggio getterà le basi della prima colonia. Successivamente, con gli altri equipaggi, la colonia andrà ad integrarsi di altri moduli e di altri dispositivi, fino a creare un insediamento stabile su Marte.
Per il viaggio di ritorno non ci sarà bisogno del BFR. La gravità di Marte è tre volte inferiore a quella della Terra e le risorse del pianeta dovrebbero consentire di realizzare il carburante in loco.