La raccolta dell’organico è una vera e propria risorsa per la produzione di biometano. Basti pensare che dall’umido proveniente dalla raccolta differenziata di ogni cittadino si può produrre biometano sufficiente a percorrere 100 km, che diventano 6 miliardi se contiamo l’intera popolazione italiana (60 milioni). In parole povere, circa 600mila macchine potrebbero viaggiare grazie al carburante che fa bene all’ambiente e fa risparmiare soldi. A tracciare il quadro all’Adnkronos, delle potenzialità del rifiuto organico per la produzione del biocarburante, è Massimo Centemero, direttore del Consorzio Italiano Compostatori (CIC), commentando i decreti per la promozione dell’uso del biometano nel settore dei trasporti e le agevolazioni per le imprese a forte consumo di gas.
Nel dettaglio, il sistema incentivante ha un bilancio indicativo di 4,7 miliardi di euro e si applica a tutti nuovi impianti per la produzione di biometano e biocarburanti ottenuti da rifiuti, residui agricoli e alghe (e a quelli esistenti riconverti), che entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2022.
Si tratta, spiega Centemero, di “una buona notizia” e le imprese sono pronte a raccogliere la sfida. Addirittura la Montello, in provincia di Bergamo “è partita prima del decreto e qualche mese fa ha immesso in rete il primo metro cubo di biometano”. Questo dimostra che “si può fare” e così la raccolta umido ha due finalità: serve a produrre compost e biometano.
Sul territorio, aggiunge Centemero, “gli impianti di digestione anaerobica sono una cinquantina che vanno adeguati ma basta aggiungere la fase di raffinazione del biogas”. Il numero di impianti però non è sufficiente: “ne mancano al centro e al sud. Per soddisfare la raccolta differenziata dell’organico di tutta Italia servirebbero un centinaio di impianti”. Ad oggi, infatti, la raccolta differenziata dell’umido raggiunge 40 milioni di abitanti e all’appello ne mancano ancora 20 milioni.