Nell’Accordo di Parigi, 195 stati membri della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici hanno deciso di limitare l’aumento della temperatura globale media ben al di sotto dei 2°C, se possibile 1.5°C, rispetto ai livelli preindustriali. Questo dovrebbe ridurre notevolmente i rischi dei cambiamenti climatici. Ma se questo piano funzionasse, cosa significherebbe per l’evoluzione dei ghiacciai?
Per rispondere a questa domanda, alcuni ricercatori dell’University of Bremen e dell’University of Innsbruck hanno calcolato gli effetti del rispetto di questi obiettivi sul progressivo scioglimento dei ghiacciai. Georg Kaser, dell’University of Innsbruck, ha dichiarato: “Lo scioglimento dei ghiacciai ha un’enorme influenza sullo sviluppo dell’innalzamento del livello del mare. Nei nostri calcoli, abbiamo preso in considerazione tutti i ghiacciai del mondo – senza le calotte dell’Antartide e della Groenlandia e i ghiacciai periferici – e li abbiamo modellati in vari senari climatici”.
Tuttavia, guardando oltre il secolo attuale, il raggiungimento dell’obiettivo di 2°C o 1.5°C fa differenza. Kaser ha aggiunto: “I ghiacciai reagiscono lentamente ai cambiamenti climatici. Se, per esempio, volessimo preservare l’attuale volume di ghiaccio, dovremmo raggiungere un livello di temperatura dell’epoca preindustriale, che ovviamente non è possibile. In passato, le emissioni di gas serra hanno già innescato cambiamenti che non possono più essere fermati. Questo significa anche che il nostro attuale comportamento ha un impatto sull’evoluzione a lungo termine dei ghiacciai e dovremmo essere consapevoli di questo”.
Per rendere questi effetti tangibili, sulla base del fatto che per ogni chilogrammo di CO? emessa, si perdono 15 kg di ghiaccio e sulla base di un’automobile media immatricolata in Germania nel 2016, i ricercatori hanno calcolato che si perde 1 kg di ghiaccio ad ogni 500 metri percorsi in auto.