Colomba pasquale: storia, curiosità e leggende

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La colomba pasquale è uno dei dolci tipici della Pasqua. Se è chiaro il significato simbolico del volatile che, secondo la religione cristiana, richiama pace, salvezza e Resurrezione; incerte è l’origine del dolce. Si  narra, ad esempio, che nell’Alto Medioevo, il monaco irlandese Colombano, con i suoi compagni di preghiera, si trovava a passare in Nord Italia, nel Regno longobardo, proprio a due passi da Pavia. Qui i pellegrini vennero ricevuti con tutti gli onori dalla regina Teodolinda che, pensando di far cosa gradita, fece servire un pranzo sontuoso a base di selvaggina pregiata. Era tempo di Quaresima e il devoto, che mai si sarebbe sognato di mangiar carne, disse di  voler benedire il cibo prima di consumarlo. Durante il rito, le carni si trasformarono in candide colombe di pane, facendo comprendere alla regina la sua gaffe e permettendo ai monaci di gustare il lauto pranzetto.Un’altra leggenda è ambientata sempre a Pavia, stavolta nel 572, ai tempi dell’assedio della città per mano dei Bizantini. Gli abitanti, per evitare il saccheggio, regalarono loro dolci soffici e gustosi, salvandosi.

Si narra anche che, durante la battaglia di Legnano del 1176, apparvero tre colombe a vegliare sull’insegna lombarda, simbolo della potenza divina nei confronti della Lega dei Comuni Lombardi contro Federico Barbarossa. Vinta la battaglia, vennero confezionati dei pani dolci in memoria di quelle tre colombe.La più documentata e vera storia della colomba di Pasqua si deve a Dino Villani che, come direttore della pubblicità della Motta, dal 1934 al 1939, non si limitò a creare un logo che sintetizzasse in una M il nome dell’azienda e la sua mila nesità, ma pensò a come rendere più produttivo un business stagionale che teneva a casa gli operai per buona parte dell’anno. Nacque così la colomba, usando la stessa strumentazione del cugino natalizio (il panettone), con un impasto molto simile ad esso, soffice e lievitato, ricoperto di mandorle e zucchero.

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