Arriva anche dalle piante la risposta sull’efficacia dei trattamenti omeopatici. A offrirla la fitopatologa Lucietta Betti, ex docente del dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Bologna, intervenuta alla tre giorni del congresso nazionale Fiamo, la federazione italiana associazioni e medici omeopati. Uno studio che ha dimostrato, proprio attraverso l’impiego di modelli vegetali, che in omeopatia non si può parlare di effetto placebo.
”Gli organismi vegetali non hanno attività psichica e quindi sono del tutto esenti da effetto placebo – ha spiegato Betti all’Adnkronos – e i miei studi hanno dimostrato che su questi modelli vegetali si possono ottenere effetti significativi e riproducibili utilizzando dei trattamenti ultra diluiti e dinamizzati, quindi in assenza di molecole. Pertanto, quelli che la scienza ufficiale ritiene essere solo un effetto placebo, hanno però sulle piante effetti significativi e riproducibili”. Prossimo passo, uno studio sulle cellule umane.
”E’ un progetto cominciato lo scorso anno che si sviluppa su tre anni– ha raccontato Betti – per prima cosa, rifaremo lo studio a livello di cristallografia, poi i trattamenti che risulteranno più significativi li riproveremo su un modello biologico per ripetere gli studi di tipo molecolare per una riconferma dell’effetto epigenetico di questi trattamenti e, in contemporanea, faremo uno studio con cellule umane che verranno stressate con uno stress di tipo infiammatorio e poi trattate con trattamenti omeopatici per vederne gli effetti”, ha concluso.