Salute, l’andrologo: “Fertilità a rischio per 7 giovani calciatori su 10”

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Un trauma di gioco durante l’allenamento, gli esami del caso e poi la scoperta, scendendo più in profondità, di avere dei fattori di rischio andrologici che se non presi in tempo potrebbero portare all’infertilita.

“Accade in 7 giovani calciatori su 10”, spiega all’AdnKronos Salute Gabriele Antonini, urologo-andrologo, promotore del convegno ‘La Lazio scende in campo per la prevenzione andrologica’, oggi al centro sportivo della società calcistica di Serie A a Formello. “Mediamente – precisa l’esperto, medico della Lazio Primavera – ogni volta che visitiamo dei giovani calciatori che arrivano alla nostra attenzione per traumi contusivi, facendo poi uno screening un po’ più approfondito vediamo che il 70% ha delle problematiche di tipo andrologico”.

“Prima su tutte il varicocele – riferisce l’andrologo – ossia la presenza di vene varicose a livello del testicolo, che può alterare la temperatura testicolare e determinare nel tempo un problema di fertilità. Abbiamo riscontrato anche la presenza di fimosi, la mancata apertura della pelle del glande dell’organo sessuale maschile. E abbiamo scoperto un caso di neoplasia del testicolo, risolto in tempi rapidissimi”.

“Questo convegno scientifico – annuncia Antonini, medico del settore giovanile della Lazio – è il preludio di un progetto pilota di prevenzione che vogliamo fare su tutto il settore giovanile della SS Lazio, circa 400 ragazzi, fino ad arrivare alla Primavera. L’obiettivo è essere capofila in Serie A, per estenderlo poi a tutte le squadre di calcio. Noi vogliamo essere i precursori e dare un messaggio sociale importante: portare il proprio figlio dallo specialistica per una visita o per un’ecografia può prevenire molte patologie importati ed evitare anche l’insorgenza dell’infertilità”.

Il termine prevenzione è generalmente utilizzato per definire qualsiasi atto finalizzato a ridurre la possibilità che un evento, generalmente indesiderato, si verifichi. In andrologia – puntualizzano gli specialisti – dovrebbe iniziare durante la prima adolescenza, quando i ragazzi escono dalla fase di assistenza pediatrica. Gli uomini italiani non sanno bene chi sia l’andrologo e difficilmente vi si rivolgono, senza sapere che anche la sessualità maschile ha bisogno di prevenzione.

In generale, gli uomini di qualunque età affrontano con molta difficoltà le disfunzioni che riguardano l’apparato riproduttivo e genitale. Con l’abolizione nel gennaio del 2005 della visita di leva obbligatoria, che in passato costituiva l’unica forma di screening andrologico su larga scala – evidenziano i medici – è venuta a mancare la sola attività preventiva di primo livello per i giovani adulti. A differenza delle donne, che si rivolgono al ginecologo già in età adolescenziale, molti uomini ignorano che il benessere fisico e sessuale richiede una giusta prevenzione e un rapporto di fiducia con il proprio specialista. Buona parte delle cause di infertilità maschile sono innescate da problemi già presenti in adolescenza, basti pensare al varicocele o ai testicoli ritenuti, problemi che, se individuati in tempo, possono evitare l’infertilità. O alla fimosi del prepuzio e al pene curvo congenito.

“La mancanza di conoscenza del proprio apparato genitale e la non cultura dell’autopalpazione delle gonadi nella prevenzione può far passare sotto traccia il tumore del testicolo, patologia che può colpire qualsiasi maschio nella fascia d’età tra i 15 e i 40 anni”. Un “esempio lampante – conclude Antonini – è quello di un ex giocatore brasiliano della Lazio colpito qualche mese fa proprio da un seminoma testicolare. Prontamente diagnosticato”.

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