Uno studio ha scoperto che oltre il 90% di un gruppo di donne incinte dell’Indiana (USA) aveva livelli rilevabili di glifosato, ingrediente attivo degli erbicidi. I ricercatori dell’Indiana University e dell’University of California San Francisco hanno riferito che i livelli di glifosato erano correlati con una durata ridotta della gravidanza.
Shahid Parvez, principale ricercatore dello studio e professore assistente nel Dipartimento di Scienze della Salute e dell’Ambiente dell’Indiana University, ha dichiarato: “Ci sono sempre più prove del fatto che anche una leggera riduzione della durata della gravidanza può portare a conseguenze negative per il resto della vita”.
Lo studio è il primo ad esaminare l’esposizione al glifosato nelle donne incinte negli Stati Uniti utilizzando campioni di urine come misura diretta dell’esposizione. Parvez ha dichiarato che il risultato principale dello studio era che il 93% delle 71 donne dello studio aveva livelli rilevabili di glifosato nelle urine. Ecco le sue parole: “Abbiamo trovato livelli di glifosato più alti nelle donne che vivevano in aree rurali e in quelle che consumavano più bevande contenenti caffeina”.
I residui di glifosato si trovano nell’ambiente, nelle principali colture e nei prodotti alimentari che gli umani consumano ogni giorno. Parvez ha concluso: “Anche se il gruppo che abbiamo studiato era piccolo e regionale e aveva una diversità etnica limitata, fornisce la prova diretta dell’esposizione materna al glifosato e una notevole correlazione con una gravidanza più corta”.
L’entità dell’esposizione al glifosato nelle donne incinte e le correlazioni con una minore durata della gravidanza sono preoccupanti e per questo richiedono ulteriori studi, secondo Parvez.