Salute: scoperto il peggiore caso di gonorrea al mondo

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Scoperto “il peggior caso di gonorrea al mondo” nel Regno Unito: si tratta di un caso di resistenza al trattamento antibiotico di routine per questa malattia sessualmente trasmissibile.

L’uomo affetto ha contratto la patologia nel Sudest asiatico dopo un rapporto sessuale: i medici stanno ora contattando tutte le partner del paziente per contenere la diffusione della patologia. “E’ la prima volta che un caso di gonorrea ha mostrato questa alta resistenza ai farmaci“, hanno spiegato i medici che seguono il caso.

Cos’è la gonorrea

La gonorrea o blenorragia – spiega l’Istituto Superiore di Sanità – è una malattia sessualmente trasmissibile causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae, che infetta le vie uretrali nell’uomo e le vie uro-genitali nella donna. Nota anche come “scolo”, la gonorrea è una delle malattie sessualmente trasmesse più diffuse al mondo. Può essere asintomatica, ma può anche evolvere e complicarsi causando batteriemie e sterilità.

Trasmissione

La gonorrea si trasmette con i rapporti sessuali non protetti. Il contagio può avvenire attraverso rapporti vaginali, orali o anali con un partner infetto. L’infezione può anche essere trasmessa da madre a figlio durante il parto. Per crescere e riprodursi, il batterio Neisseria gonorrhoeae ha bisogno di un ambiente caldo e umido. Gli organi genitali femminili come l’utero (inclusa la cervice), le tube di Falloppio e l’uretra, sia nella donna sia nell’uomo, sono ambienti ideali per la sua crescita e la sua riproduzione. L’infezione può svilupparsi anche al livello della bocca, della gola, degli occhi e del retto. Una volta avvenuto il contatto, il microrganismo aderisce alle cellule epiteliali e penetra nello spazio sub-epiteliale dove provoca l’infezione.

Sintomi

Molto spesso la gonorrea è asintomatica, soprattutto nelle donne. Negli uomini i sintomi possono comparire da due a trenta giorni dopo l’infezione e consistono soprattutto in bruciore durante l’orinazione o perdite di colore bianco, giallo o verde dal pene. A volte si segnala dolore o gonfiore ai testicoli.

La maggior parte delle donne non presenta sintomi. Se presenti, sono in genere molto lievi e difficilmente distinguibili da altre infezioni della vagina o della vescica. I sintomi iniziali sono: bruciore durante l’orinazione, aumento delle secrezioni vaginali e perdite di sangue tra un ciclo mestruale e l’altro. Nelle donne l’infezione può avere serie complicazioni, indipendentemente dalla gravità dei sintomi.

Le infezioni rettali sono in genere asintomatiche, ma possono manifestarsi, sia nell’uomo sia nella donna, con: perdite, prurito anale, irritazione, sanguinamento o dolorosi movimenti intestinali. La diffusa assenza di sintomi tra le persone infette rende più complicata la diagnosi e più facile il contagio.

Complicazioni

Se non trattata, la gonorrea può avere conseguenze gravi e permanenti. Nelle donne può causare la malattia infiammatoria delle pelvi (pelvic inflammatory disease, Pid), un’infezione del tratto genitale superiore che può provocare febbre, dolore addominale, ascessi interni e dolori pelvici cronici. L’infiammazione può danneggiare le tube di Falloppio, causando infertilità, e aumentare il rischio di gravidanza ectopica.

L’epididimite, invece, è una delle complicazione tipiche dell’uomo. Si tratta di un’infiammazione che può essere dolorosa e che se non trattata può portare alla sterilità.

La gonorrea può causare, nei bambini cecità, infiammazioni articolari o gravi infezioni sanguigne anche letali. Per ridurre questi rischi è bene che le donne incinte trattino il prima possibile la malattia.

Anche se raramente (<1%), l’infezione può diffondersi alla circolazione sanguigna e alle articolazioni, provocando lesioni cutanee, artrite e tenosinovite. La gonorrea, inoltre, aumenta il rischio di trasmissione dell’Hiv.

Diagnosi

Poiché i sintomi della gonorrea non sono sempre presenti o chiari, per la diagnosi è necessario ricorrere agli esami di laboratorio, come l’esame microscopico dopo colorazione con Gram, la coltura (entro pochi minuti dal prelievo, altrimenti massimo 2 ore dopo se prelievo effettuato con tampone con specifico terreno di trasporto). La diagnosi è solitamente più facile negli uomini che nelle donne. I campioni da analizzare vengono prelevati con dei tamponi da cervice, uretra, retto o faringe, cioè le parti del corpo infettate più di frequente. La gonorrea alla cervice o all’uretra può essere diagnosticata anche attraverso campioni di urina.

Trattamento

La gonorrea è un’infezione batterica e, pertanto, può essere efficacemente trattata con antibiotici. Tuttavia, la massiccia diffusione di nuovi ceppi farmaco-resistenti sta rendendo le cure via via meno efficaci. Per questa ragione, la scelta del farmaco dovrebbe basarsi sulle caratteristiche del ceppo per cui è previsto il trattamento. Particolare attenzione va prestata nel caso si tratti di donne incinte, poiché la gravidanza rende necessaria l’esclusione di alcuni farmaci. Spesso i pazienti con gonorrea sono affetti anche da altre malattie sessualmente trasmissibili: è pertanto consigliabile l’uso combinato di antibiotici.

Prevenzione

Tutte le persone sessualmente attive sono a rischio di infezione. Per evitare il contagio è necessario avere rapporti sessuali protetti e usare correttamente il preservativo. L’estrema variabilità antigenica del batterio è una delle cause che ha impedito lo sviluppo di un vaccino contro la gonorrea, ma la ricerca sta facendo notevoli passi avanti in questa direzione.

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