Cala il numero dei casi di morbillo in Italia: dall’inizio del 2018 alla prima settimana di marzo sono stati 164 quelli segnalati, e due le morti, quando nel 2017 nello steso periodo si erano già superati i mille casi. Complessivamente a gennaio 2018, in 15 paesi dell’Unione europea, sono stati registrati 1073 casi, con gli aumenti più consistenti in Grecia e Francia.
E’ quanto emerge dall’ultimo bollettino pubblicato dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc). I dati evidenziano che dal 1 febbraio 2017 al 31 gennaio 2018 nei 30 paesi dell’Ue sono stati riportati 14.732 casi di morbillo, con la Romania al primo posto (5.224, pari al 35% del totale), seguita dall’Italia (4.978, pari al 34%), Grecia (1.398, pari al 9%) e Germania (906, pari al 6%).
Con l’inizio del nuovo anno la ‘classifica’ e’ pero’ cambiata: al primo posto c’e’ la Grecia (1008), seguita da Romania (757), Francia (429) e Italia (164). Sette morti sono state segnalate in questi quattro paesi.
“L’epidemia è in calo – conferma l’epidemiologo dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza -, è iniziata la sua curva discendente. Del resto il morbillo fa così, è una malattia che va a ondate”. Il 45% dei casi di morbillo registrati in Europa si sono avuti in persone dai 15 anni in su, anche se l’incidenza più alta si è registrata nei bambini sotto l’anno di età, i più a rischio di gravi complicazioni e morte, e troppo piccoli per ricevere la prima dose del vaccino.
La continua diffusione del morbillo in Europa si deve, rileva l’Ecdc, ad una copertura vaccinale non ottimale in molti degli stati dell’Ue: di tutti i casi avuti, l’87% e’ stato infatti in persone non vaccinate. La copertura con la seconda dose di vaccino, necessaria a raggiungere l’immunità di gregge, nel 2016 era sotto l’obiettivo del 95% in 20 dei 27 paesi dell’Ue.