L’Italia al lavoro per costruire una grande infrastruttura progettata per unire il mondo della ricerca a quello della clinica e dell’industria, nell’ambito del progetto europeo da oltre un miliardo di euro sul cervello umano, lo Human Brain Project (Hbp). E’ quanto e’ emerso oggi nell’incontro dedicato al progetto europeo, organizzato dall’Universita’ di Pavia nell’ambito della Settimana del Cervello (Brain Awareness Week).
L’Italia e’ il primo Paese membro a dotarsi di un comitato di coordinamento nazionale teso a potenziare e prolungare nel tempo i benefici che il progetto europeo sul cervello ha gia’ portato in termini di collaborazioni e sviluppo di piattaforme tecnologiche.
“Il nostro obiettivo e’ coordinarci con i ministeri della Ricerca, della Salute e dello Sviluppo economico per costruire insieme una roadmap”, spiega il presidente di Hbp Italia Francesco Pavone, direttore del Laboratorio Europeo di Spettroscopia Non Lineare (Lens) di Firenze. “Vogliamo sviluppare un sistema di ricerca integrato, sia col mondo della clinica che dell’industria, cosi’ che possa rispondere alle loro esigenze traducendo i propri risultati in nuove metodiche diagnostiche e nuove tecnologie industriali”.
Questa infrastruttura “dovra’ essere capace di autosostenersi da un punto di vista economico”, anche dopo la fine del programma decennale Human Brain Project. Nato sotto una pioggia di critiche da parte di numerosi neuroscienziati (che Pavone definisce “scosse di assestamento iniziali ormai superate”), lo Human Brain Project ha ormai concluso la fase di lancio e comincia a entrare nella prima fase operativa. “Per questo – aggiunge Pavone – stiamo realizzando le infrastrutture che saranno accessibili alla comunita’ scientifica per attingere ai database di misure del cervello e agli strumenti per analizzare e interpretare i dati, come le piattaforme di simulazione e di neuroinformatica”.