Il rash cutaneo provocato dal morbillo: sintomi, cure e prevenzione

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l morbillo è una malattia molto contagiosa, causata da un’infezione provocata dal virus Paramyxovirus (del genere Morbillivirus). L’eruzione cutanea, anche nota come esantema, provocata dal morbillo, è molto simile a quelle che si riscontra contraendo la rosolia o la scarlattina. Prima che il vaccino diventasse obbligatorio per i bambini, il morbillo rappresentava una malattia molto rischiosa, soprattutto in età infantile che poteva addirittura portare alla morte. Fino agli anni ’80 si registravano 1 milione di morti l’anno a causa di questa malattia contagiosa, molto temuta per le complicanze e i rischi.
I sintomi tipici del morbillo sono abbastanza chiari, vi è sicuramente il rash cutaneo rosso, che, generalmente, parte dal viso, per poi diffondersi in tutto il corpo. Esso si manifesta, in genere, solamente dopo tre-cinque giorni dall’insorgere della malattia, dove a seguire ci si troverà di fronte a segnali molto simili a quelli di una normale influenza: raffreddore, mal di gola, tosse, senso di malessere generale, febbre (anche molto alta, che può superare i 40°C), stanchezza, sensibilità alla luce, inappetenza, congiuntivite, spossatezza. Successivamente, circa 2 o 3 giorni dopo l’inizio dei primi sintomi, è possibile notare l’insorgere di piccole macchie bianche all’interno della bocca, chiamate Macchie di Köplik. Il periodo d’incubazione va dai 10 ai 12 giorni, i sintomi invece durano in media 7-10 giorni. Il contagio è abbastanza alto, con un indice di trasmissibilità che sfiora una percentuale pari al 97%, la trasmissione diretta in generalmente avviene per via aerea. Basta infatti uno starnuto o un colpo di tosse di una persona infetta, per esserne colpiti, se non si è già immuni. In genere il periodo più alto di contagio sono 4 giorni prima a 4 giorni dopo l’inizio del rash cutaneo, quindi sono questi i giorni più pericolosi. La trasmissione indiretta, invece, può verificarsi a seguito di gocce di saliva o residui di secrezioni nasali che, in seguito a starnuti, si possono depositare su oggetti che diventano così strumenti di contagio. In genere la trasmissione indiretta è meno frequente perché, il virus è in grado di sopravvivere sugli oggetti solo per poche ore, dopodiché muore. Osservare opportune norme igieniche, lavandosi sempre molto bene le mani dopo aver toccato superfici esterne e non portando alla bocca le dita, è sicuramente la prevenzione primaria per non essere contagiati.

Allo stato attuale, non esiste ancora una cura farmacologica efficace per contrastare il morbillo. Quindi, una volta contagiati, tutto quello che si può fare è attendere la risoluzione spontanea dell’infezione, che di solito avviene nel giro di 7-10 giorni. Oltre ai farmaci sintomatici prescritti dal pediatra o dal medico in caso in cui la malattia venga contratta da adulti, è consigliato il riposo, per combattere il senso di spossatezza, ed è opportuno bere molta acqua, per non incorrere nel rischio di disidratazione, provocata dalla febbre alta. Per limitare il contagio, è bene che i bambini affetti da morbillo siano tenuti a casa e non vadano a scuola, fino a quando il rash cutaneo non sarà totalmente scomparso. Per concludere, il vaccino rappresenta la forma di prevenzione più sicura. Il morbillo rientra nel vaccino MPR (contro morbillo, parotite e rosolia), anche detto vaccino trivalente, oppure nel vaccino MPRV (contro morbillo, parotite, rosolia e varicella), conosciuto anche come vaccino tetravalente. La prima dose va somministrata ai bambini tra i 13 e 15 mesi d’età, mentre la seconda dose a 6 anni, secondo il calendario dell’Istituto superiore di sanità.

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