La rosolia è una malattia infettiva contagiosa a origine virale, provocata dal Rubella virus, appartenente al genere Rubivirus. Il contagio può avvenire tramite le goccioline di saliva diffuse nell’aria dal malato o col contatto diretto con le secrezioni naso-faringee. Indirettamente, avviene tramite il contatto con oggetti su cui il virus si è depositato. La malattia ha un’incubazione di 2-3 settimane prima della comparsa dei sintomi ed è contagiosa nella settimana precedente l’eruzione cutanea e per 4 giorni successivi. In caso di neonato colpito dall’infezione durante la gravidanza, quindi affetto da sindrome congenita, il periodo di contagio può durare anche mesi o addirittura in anno, con potenzialità infettiva molto elevata che richiede l’isolamento sia durante il ricovero nella nursery che al ritorno a casa.
La sintomatologia: eruzione cutanea con piccole macchie rosse prima dietro le orecchie, poi sulla fronte e su tutto il corpo per 2-3 giorni, febbre di media intensitù, mal di testa, leggero rigonfiamento dei linfonodi alla base della nuca, sul retro del collo e dietro le orecchie, dolori articolari, diminuzione del numero dei globuli bianchi nel sangue, perdita di appetito, stanchezza. La diagnosi avviene mediante un accurato esame obiettivo, analizzando l’intera sintomatologia del paziente. In caso di dubbi, viene effettuato l’esame della saliva, oltre alle analisi del sangue, estratto da una vena del braccio.
Di solito si risolve spontaneamente. Se l’infezione è però particolarmente fastidiosa, è possibile alleviare febbre e senso di malessere con antinfiammatori e analgesici; evitado la disidratazione, bevendo molta acqua. Il raffreddore può essere tenuto sottocontrollo con inalazioni di vapore, bibite calde a base di limone e miele. Dal 2017 per i minori da 0 a 16 anni la vaccinazione contro la rosolia è divenuta obbligatoria e viene effettuata con un’unica iniezione insieme ad altre tre coperture vaccinali (cd vaccinazione quadrivalente) : MPRV ( anti-morbillo, parotite, rosolia e varicella).
