Per molti pazienti affetti da sclerosi multipla il trapianto di cellule staminali potrebbe rappresentare una svolta: un gruppo di ricercatori ha scoperto che una procedura può fermare la malattia e migliorare i sintomi. La tecnica prevede la soppressione del sistema immunitario dei pazienti per mezzo di farmaci antitumorali per poi “riavviarlo” con un trapianti di cellule staminali (prelevate dal sangue e dal midollo osseo del paziente). I risultati preliminari sono stati presentati al meeting annuale dell’European Society for Bone and Marrow Transplantation a Lisbona. La procedura è stata testata su oltre 100 pazienti negli ospedali di Chicago, Sheffield (Regno Unito), Uppsala (Svezia) e San Paolo (Brasile): si tratta di soggetti affetti da una forma di sclerosi multipla recidivante-remittente, in cui dove attacchi o ricadute sono seguiti da periodi di remissione.
I pazienti hanno ricevuto un trapianto di cellule staminali ematopoietiche o un trattamento farmacologico: dopo un anno si è rilevata una sola recidiva nel gruppo di pazienti sottoposte a trapianto di cellule staminali rispetto ai 39 casi di recidiva nel gruppo di pazienti a cui sono stati dati i farmaci. Dopo un follow-up medio di tre anni, i trapianti sono risultati fallimentari in 3 pazienti su 52, rispetto ai 30 su 50 del gruppo di controllo. I pazienti del gruppo dei trapianti hanno rilevato una riduzione della disabilità, mentre i sintomi sono peggiorati nel gruppo di pazienti che ha assunto i farmaci.