SLA, il “morbo del pallone”: un libro-inchiesta su oltre 50 calciatori colpiti

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Secondo gli ultimi studi del professor Chiò della Fondazione Maugeri di Pavia l’incidenza della Sla o del ‘morbo del pallone’, come la chiamo io, è di 6,5 volte superiore in questo sport rispetto alla popolazione universale. I calciatori, tra dilettanti e professionisti, vittime di questa malattia sono almeno 50. Ma ci sono molti ex sportivi che oggi hanno paura ma non posso fare i nomi“, spiega all’Adnkronos Salute Massimiliano Castellani, giornalista dell”Avvenire’, che da anni studia i legami tra calcio e Sla. Nel libro scritto da Castellani, ‘Sla. Il male oscuro del pallone‘ (edito da Goalbook), vengono citate le ricerche di Nicola Vanacore epidemiologo dell’Iss. “Se si considera il sommerso dei casi nel calcio l’incidenza della Sla potrebbe essere anche più alta, arrivando anche a 30 volte“, scrive Castellani citando Vanacore.

Da oltre 15 anni Castellani viaggi per l’Italia intervistando ex giocatori, familiari e parenti di calciatori deceduti per Sla o per patologie neurodegenerative.

I calciatori rappresentano circa l’1% di tutti i malati di Sla (in Italia sono 5-6 mila), “un dato che gli epidemiologi considerano importante“, spiega Castellani, anche se uno studio medico commissionato dalla Figc ha escluso possibili relazioni tra l’attività calcistica e la Sla.

Secondo una delle tesi del libro di Castellani, principali indiziati sono i fattori ambientali: l’uso di pesticidi e di diserbanti sui campi in erba. Del resto, il morbo di Charcot (altro nome della Sla dallo scienziato francese che la individuò) era conosciuto come la malattia dei contadini. “Ha colpito negli anni anche i giocatori di baseball, di football americano, di golf, ovvero gli sport giocati sull’erba. Bisogna ricordare il caso dei cinque calciatori del Como colpiti da Sla: sembra che sotto il campo siano stato ritrovati reperti radioattivi“.

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