Battiston (ASI): Stephen Hawking era “un uomo intrappolato in un corpo fragilissimo ma con una mente curiosissima”

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Il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Perugia, ha ricordato Stephen Hawking, l’astrofisico morto il 14 marzo scorso all’età di 76 anni.

Era “un uomo intrappolato in un corpo fragilissimo ma con una mente curiosissima. La suaracconta il presidente dell’ASI è stata una storia straordinaria dal punto di vista umano oltre che scientifico. Parlare con lui era come parlare con un marziano“. “Me lo ricordo quando e’ venuto a Ginevra a visitare l’esperimento sull’antimateria che stavamo completando“. “Sono rimasto molto impressionato da questo uomo fragilissimo accompagnato da sei sette infermieri che si è fatto vestire con il camice necessario per accedere alla camera pulita e per quasi due ore è rimasto con noi a parlare. Davanti a noi c’era un uomo che andava in giro nonostante la sua malattia senza sosta per capire, studiare oltre a presentare le sue riflessioni. Si capiva che c’era un personaggio straordinario. Sono state due ore di tensione ed emozionanti. Lui disse a 21 anni, quando gli avevano dato due anni di vita, che ogni giorno in più andava bene. E dopo 55 anni ha raggiunto la morte a una età anche normale a conferma di una storia straordinaria anche umanamente parlando oltre che a livello scientifico“. “Hawking si è occupato dei problemi più difficili ed innovativi della cosmologia e dei buchi neri. Le sue scoperte e teoremi sono ancora oggetto di studio in questo momento anche con le onde gravitazionali individuate recentemente tra l’altro anche con l’aiuto del Dipartimento di fisica dell’università degli studi di Perugia. Sono degli strumenti che ci permetteranno di verificare negli anni alcune delle sue clamorose predizioni“.

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