Stephen Hawking: ecco perché non ha mai vinto il Premio Nobel per la Fisica

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Stephen Hawking, morto oggi all’età di 76 anni nella sua casa a Cambridge, è stato uno degli astrofisici più influenti della storia di tutti i tempi, considerato da molti come il genio di un’intera generazione.

Autore di “A Brief History of Time”, Hawking è stato una leggenda vivente nel campo della cosmologia. Era famoso soprattutto per i suoi studi sui buchi neri e sulla relatività, che hanno rivoluzionato il modo di vedere e studiare l’universo. Il suo lavoro con Sir Roger Penrose sulla teoria generale della relatività di Einstein ha dimostrato che c’è stato un inizio per lo spazio e il tempo, il Big Bang, e una fine, attraverso i buchi neri.

Tuttavia, nonostante la sua fama e il suo impatto sulla fisica teorica, Stephen Hawking in tutta la sua vita non ha mai ricevuto il premio più prestigioso del suo campo. Quindi, perché uno dei pionieri più iconici della scienza non ha mai vinto un Premio Nobel per la Fisica?

La risposta – a differenza della meccanica quantistica – è abbastanza semplice. Le scoperte scientifiche teoriche devono essere confermate da dati empirici, provenienti da osservazioni, affinché esista la possibilità di vincere un Nobel. Ed è piuttosto difficile osservare un buco nero.

Occorrono decenni per costruire l’attrezzatura scientifica necessaria per testare le scoperte teoriche. Per dare un’idea di quello che stiamo dicendo, la teoria delle onde gravitazionali nello spazio di Einstein, proposta per la prima volta negli anni ’20, è stata dimostrata solo nel 2016.

Una delle scoperte più importanti di Hawking è stata la “Radiazione di Hawking”, la teoria secondo cui i buchi neri non sono completamente neri in fin dei conti, ma emettono radiazioni che alla fine provocano la loro scomparsa. Il problema è che la tecnologia necessaria per osservare questa radiazione richiederà anni e milioni prima che la teoria di Hawking possa mai essere verificata.

Stephen Hawking non avrà vinto un Premio Nobel, ma la sua influenza come ambasciatore della scienza è estremamente profonda e non potrà mai essere messa in discussione.

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