Trema la terra in Calabria: ieri pomeriggio alle 18:33 una scossa di terremoto di magnitudo 3.3 con epicentro a Rogliano, in Sila, è stata distintamente avvertita dalla popolazione soprattutto a Cosenza e Rende, ma anche nella stessa Rogliano, a Montalto Uffugo, a Lamezia Terme, Mendicino, Celico, Acri, Paola, Casole Bruzio e su gran parte della Calabria centro/settentrionale perchè si è verificata a una profondità tale (26.5km) da propagare le onde sismiche a più grande distanza.
Nella notte, invece, alle 00:40, una scossa più forte (magnitudo 3.7) s’è verificata a pochi chilometri di distanza, ma con epicentro al largo nel mar Tirreno e soprattutto a una profondità enorme (268.4km), tale da evitare la propagazione delle onde sismiche fino in superficie. Nel basso Tirreno spesso si verificano terremoti così profondi, che in alcuni casi hanno magnitudo anche rilevante, addirittura nel 1938 ce n’è stato uno di magnitudo 7.1, uno dei più forti di sempre nella storia d’Italia. Questi terremoti si verificano in un’area chiamata “piano di Wadati-Benioff“, che definisce un piano inclinato dove la litosfera oceanica sprofonda sotto la litosfera continentale. Il nome deriva dagli scopritori, Hugo Benioff, del California Institute of Technology, e Kiyoo Wadati, dell’Agenzia Meteorologica Giapponese, due sismologi che riuscirono a identificare questi eventi prima ancora della teoria della tettonica a placche.
Al Sud Italia abbiamo infatti la placca ionica si inflette sotto la Calabria e scende verso nord-ovest, al di sotto del bacino tirrenico. L’antico oceano della Tetide quindi, (il Mar Ionio) si inflette sotto la Calabria e sprofonda sotto il Mar Tirreno dando luogo a un’attività sismica particolarmente profonda.