Trapianti: Italia pronta a catena di donazioni incrociate avviate da cadavere

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L’Italia è pronta per il primo trapianto d’organo con una donazione incrociata che origina da cadavere. Verrà effettuato a Padova. Siamo i primi in Europa e i secondi al mondo. Solo negli Stati Uniti esiste un programma del genere“: lo ha dichiarato Paolo Rigotti, direttore del Centro trapianti rene e pancreas dell’azienda ospedaliera di Padova, oggi a Roma in occasione della terza edizione degli Stati generali della Rete trapiantologica italiana. “E’ la prima volta in Europa che una donazione samaritana si avvia da cadavere. La novità è unire le due possibilità di trapianto: donatore cadavere e donatore vivente. Il Centro nazionale trapianti ha un programma di scambi di coppie di donatori per riuscire a trapiantare quei pazienti che hanno degli anticorpi molto alti, e che è molto difficile trapiantare dal punto di vista immunologico. Si possono cercare di fare delle catene con vari scambi, in maniera che ognuno trovi il donatore più compatibile“. “Facciamo un esempio: Mettiamo che un paziente in attesa abbia la madre che gli donerebbe il rene. Il rene della madre, però, è incompatibile. Questo paziente riceverebbe il rene da donatore deceduto e, conseguentemente, la madre dovrebbe donare il proprio rene a un altro paziente in attesa. In questo modo si innesca la catena. Alcune catene sono partite con dei donatori samaritani che donano un rene senza sapere a chi. E’ chiaro che non sono una infinità; allora una possibilità a cui abbiamo pensato è utilizzare una donazione proveniente da persona deceduta per far partire una catena. Siamo pronti. Stiamo solo aspettando donatori compatibili“.

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