Tumori: l’ozonoterapia riduce la spossatezza legata alla malattia

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Per la prima volta in Italia è stato pubblicato su una rivista scientifica, l‘International Journal of Immunology and Immunobiology, un lavoro sull’ozonoterapia in pazienti oncologici con fatigue (spossatezza, stanchezza), un sintomo molto frequente ed invalidante in oncologia.

Lo studio, condotto dal Prof. Umberto Tirelli e dai suoi collaboratori dell’unità Centro Tumori – CFS – Fibromialgia della Clinica Mede di Sacile (Pordenone), ha evidenziato in ca. 40 casi di pazienti con diversi tipi di tumore (mammella, colon, prostata, rene, melanoma, carcinoma del polmone), sia durante la terapia oncologica che in fase avanzata di malattia, un miglioramento significativo in oltre il 70% dei casi senza alcun effetto collaterale.

La terapia consisteva in una infusione venosa di ozono che veniva generato dall’ossigeno attraverso un generatore apposito, due volte alla settimana per un mese secondo i protocolli della SIOOT (Società scientifica di ossigeno ozono terapia).

Questo è il più numeroso studio su pazienti con tumore trattati con ozonoterapia riportato nella letteratura medica.

L’ozono è già impiegato con successo, presso Mede, nella Sindrome da fatica cronica, nella Fibromialgia, nelle ernie lombari e cervicali e nelle artrosi.

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