Tumori: i malati hanno 5 volte più probabilità di suicidarsi

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I malati di tumori hanno fino a cinque volte più probabilità di togliersi la vita rispetto alla popolazione generale, per tale ragione hanno maggiormente bisogno di sostegno in modo da identificare e curare la depressione. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni di uno studio condotto da due ospedali britannici, Birmingham e Londra. Si tratta del più ampio studio britannico condotto fino ad oggi, che ha esaminato i dati di quasi un milione di pazienti oncologici in Inghilterra e in Galles.

I ricercatori hanno scoperto che i tassi di suicidio tra le persone affette da un qualsiasi cancro erano tre volte superiori rispetto alla popolazione in generale. Nella popolazione generale, infatti, il tasso di suicidio è di circa 10 decessi per 100mila persone, ma i ricercatori hanno riscontrato che il tasso di suicidio per tutti i pazienti oncologici era di 30 per 100mila. Tra quelli con solo tumori urologici, il tasso è ancora più alto: 52 suicidi per 100mila persone.

I pazienti con tumori urologici sono risultati infatti particolarmente più inclini a suicidarsi, con percentuali fino a cinque volte superiori. Questo in particolare a causa degli effetti collaterali dei trattamenti. I tumori urologici colpiscono aree come la vescica, dove il trattamento può portare a problemi di incontinenza, e la prostata negli uomini, che possono anche influenzare la fertilità, la libido e portare a cambiamenti nella personalità.

Ci sono particolari questioni che sono specifiche per questo gruppo”, ha detto l’autore principale dello studio, Mehran Afshar del St George’s Hospital di Londra. “Ad esempio, gli uomini con cancro alla prostata (che hanno avuto il più alto tasso di suicidio) sottoposti a trattamenti che possono influenzare la funzione della vescica, la funzione intestinale, la funzione erettile e la libido, possono provocare sintomi simili alla menopausa femminile e alterare completamente la personalità, portando a problemi di relazione, ansia, depressione e disturbo da stress post-traumatico“, ha aggiunto.

Si ritiene che le percentuali di depressione grave nelle persone sottoposte a un trattamento anti-cancro arrivino al 25 per cento e che alcuni pazienti soffrano di stress post-traumatico dopo il trattamento. I ricercatori hanno analizzato anche i tentativi di suicidio.

“Sappiamo che le persone che tentano il suicidio – ha detto Afshar – sono più a rischio di portare a termine un suicidio, e abbiamo mostrato che questo ‘intento’ è molto più alto nella popolazione oncologica, confermando così una reale necessità di affrontare i problemi psicologici nelle prime fasi nella gestione di questi pazienti”.

Nella popolazione generale ci sono stati in media 25 tentativi di suicidio per ogni morte, ma lo studio ha trovato che per il cancro del rene la media è scesa a 10 tentativi per ogni morte, mentre per il cancro alla vescica e alla prostata ci sono in media solo sette tentativi.

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