Molti dottori consigliano ai pazienti con aritmia atriale o ventricolare di evitare bevande con caffeina, ma uno studio recente ha dimostrato che caffè e tè sono sicuri e possono ridurre la frequenza delle aritmie.
Le aritmie fanno sì che il cuore batta troppo velocemente, piano o irregolarmente. Mentre alcune aritmie possono essere innocue o non notate dai pazienti, altre possono aumentare il rischio di arresto cardiaco. La fibrillazione atriale (AFib), l’aritmia più comune, fa sì che il cuore batta rapidamente e perda dei battiti e, se non curata, può causare ictus.
Una tazza di caffè contiene circa 95 mg di caffeina e agisce come stimolante per il sistema nervoso centrale. Una volta nel corpo, la caffeina blocca gli effetti dall’adenosina, un composto che può favorire l’AFib.
Gli autori hanno anche determinato che la caffeina non ha effetti sulle aritmie ventricolari. Dosi di caffeina fino a 500 mg al giorno (equivalente di 6 tazze di caffè) non aumentava la gravità o la frequenza delle aritmie ventricolari. Uno studio randomizzato su 103 pazienti che avevano avuto un infarto e che ricevevano una media di 353 mg al giorno ha mostrato una migliore frequenza cardiaca e nessuna aritmia significativa. Solo 2 studi hanno mostrato un rischio maggiore di aritmie ventricolari, quando i pazienti consumavano almeno 10 e 9 tazze al giorno.
Gli autori hanno determinato che i pazienti con preesistenti problemi cardiaci dovrebbero evitare gli energy drink. Un energy drink può contenere 160-500 mg di caffeina concentrata. ¾ dei pazienti con problemi cardiaci preesistenti che consumavano 2 o più energy drink al giorno riportavano palpitazioni entro 24 ore.
In conclusione, lo studio suggerisce che un consumo di caffeina fino a 300 mg al giorno può essere sicuro per i pazienti con aritmia. Tuttavia, potrebbero esserci differenze individuali nella suscettibilità agli effetti della caffeina sui fattori che provocano le aritmie in alcune persone: in questo caso, coloro che hanno una chiara associazione temporale tra consumo di caffè e fibrillazioni atriali documentate dovrebbero astenersi.