Secondo uno studio sull’impatto economico dell’amianto, commissionato dall’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della Sanità, ogni anno nel mondo le conseguenze sulla salute dell’utilizzo del materiale costano solo di spese sanitarie tra i 2,4 e i 3,9 miliardi di dollari.
La ricerca ha anche rilevato che non ci sono impatti economici negativi significativi per i Paesi che scelgono di bandirne l’utilizzo: il primo paese vietarne l’uso è stata la Danimarca nel 1972, mentre nel 2013 era vietato in 67 paesi. L’Italia ha rinunciato all’amianto nel 1992, si legge nel rapporto, che cita il nostro Paese come esempio di area produttrice.
Per quanto riguarda più specificamente l’impatto sulla salute, l’OMS stima 100mila morti l’anno causati dall’esposizione.