Domani, sabato 28 aprile, si celebra in tutto il mondo la giornata dedicata alle vittime dell’amianto. A seguito della messa al bando dell’amianto, avvenuta oltre vent’anni fa grazie alla legge n.257 del 1992, sono cessate le esposizioni significative di tipo professionale a questo agente cancerogeno. Ad oggi il rischio di esposizione occupazionale è residuale e legato a operazioni di bonifica e smaltimento di materiali contenenti amianto, che tuttavia vengono eseguite applicando le attuali norme di prevenzione della salute e sicurezza del lavoratore.
In Toscana dal 3 aprile 2017 i soggetti che nel corso della loro vita professionale sono stati esposti ad amianto in maniera significativa possono beneficiare di un programma di sorveglianza sanitaria a loro specificatamente rivolto.
“In occasione della giornata mondiale delle vittime dell’amianto, voglio esprimere prima di tutto vicinanza e solidarietà a coloro che sono stati colpiti da malattie causate dall’amianto e alle famiglie delle persone che hanno perso la vita a causa dell’amianto – dichiara l’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi – Il nostro programma di sorveglianza sanitaria per gli ex esposti ad amianto è offerto gratuitamente, grazie all’attivazione di uno specifico codice di esenzione regionale”.
“La sorveglianza offerta dal sistema sanitario della Toscana ha attuato immediatamente i nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza) approvati nel 2017 ed ha anticipato di quasi un anno l’attuazione dell’Intesa di Conferenza Stato-Regioni del 22 febbraio 2018, che ha disciplinato a livello nazionale la sorveglianza – spiega Saccardi – Per promuovere la sorveglianza abbiamo firmato accordi di collaborazione con i patronati di Cgil, Cisl e Uil, con Epasa-Itaco, il patronato della Cna e di Confesercenti e con Amnil“.
In seguito alla stipula degli accordi è stato costituito un tavolo di coordinamento con gli uffici della Giunta Regionale, per condividere azioni di supporto e promozione della sorveglianza, tra le quali la realizzazione di materiale informativo che è in fase di stampa e sarà presto distribuito presso le sedi dei firmatari degli accordi.
La sorveglianza sanitaria è rivolta a uomini e donne residenti in Toscana con pregressa esposizione professionale all’amianto, che abbiano età inferiore agli 80 anni, che abbiano cessato l’attività lavorativa con esposizione all’amianto da meno di 30 anni e che sono in pensione o che lavorano ancora, ma in un’azienda diversa da quella in cui sono stati esposti all’amianto. Gli ex esposti all’amianto, riconosciuti come tali, sono seguiti gratuitamente fino al compimento degli 80 anni di età.
È stato stimato che dei 30.000 lavoratori toscani che dagli anni ’60 sono stati esposti ad amianto, sono almeno 5.600 quelli che potrebbero usufruire della sorveglianza sanitaria. Dal 3 aprile al 31 dicembre 2017 gli ambulatori di Prevenzione, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro dei Dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie hanno già visitato circa 700 persone. Le persone potenzialmente interessate sono contattate dalla propria Asl in modo da fissare un primo incontro, nel corso del quale viene valutata l’effettiva esposizione all’amianto perché le persone possano usufruire delle specifiche prestazioni sanitarie volte a tutelare la salute.
Le persone non chiamate direttamente, ma che ritengono di rientrare nei requisiti sopra indicati, possono partecipare alla sorveglianza con un accesso spontaneo, telefonando ad uno degli ambulatori di Prevenzione, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro del Dipartimento di prevenzione della propria Asl. In caso di necessità di ulteriori approfondimenti, è previsto l’invio dei soggetti ad una consulenza di secondo livello presso le U.O. di Medicina del lavoro delle Aziende ospedaliero-universitarie Pisana e Senese.
La Regione Toscana ha stanziato fino al 2018 un finanziamento di 1.134.000 euro. Le risorse per le visite di 1° e 2° livello sono state destinate in maniera differenziata alle varie Asl in rapporto alla distribuzione dei potenziali ex esposti sulla base della distribuzione dei casi di mesotelioma maligno registrati dal Centro operativo regionale toscano mesoteliomi (questi tumori rappresentano infatti eventi sentinella delle passate esposizioni ad amianto).
In particolare 465.450 euro sono stati destinati alla Asl Toscana Nord Ovest, 278.400 alla Asl Toscana Centro, e 126.150 alla Asl Toscana Sud Est. Inoltre, sono stati anche destinati 72.000 a Ispro (Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica) per il supporto di valutazione epidemiologica e di coordinamento, 180.000 per le funzioni di Medicina del lavoro alla Aou Senese e 12.000 all’Azienda Toscana Centro per l’avvio del Centro di Documentazione regionale sull’amianto. I finanziamenti per gli anni successivi saranno riconsiderati alla luce dell’esperienza che sarà svolta fino al 2018 e alla luce delle eventuali novità sull’appropriatezza del percorso sanitario individuato.