Si ammala nel 1992 per una trasfusione di sangue infetto: dopo 26 anni arriva il risarcimento agli eredi

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Si ammala nel 1992 di epatite C, in seguito ad una trasfusione di sangue infetto eseguita in una casa di cura di Napoli, dove fu sottoposta alla somministrazione di sacche di sangue. La donna, di Arzano (Napoli), in seguito all’aggravamento della patologia, muore nel 2005. Adesso lo Stato dovrà pagare 400mila euro alle eredi, lo ha stabilito dal Tar Campania che, confermando la sentenza di primo grado del Tribunale di Napoli, ha condannato il ministero della Salute al risarcimento della somma.

“Dopo oltre dieci anni questa vicenda giudiziaria giunge al termine”, commenta con soddisfazione l’avvocato Albachiara che precisa “per agire in giudizio in caso di decesso di un parente si deve agire entro 10 anni dalla morte. Si spera in un pagamento celere da parte del ministero. Agiremo contro il ministero della Giustizia per la richiesta dei danni morali per la irragionevole durata del processo”.

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