E’ stato realizzato il più grande catalogo di stelle mai ottenuto finora: comprende immagini e colori di quasi due miliardi di stelle e oltre 14.000 asteroidi mai visti finora. Il risultato si deve al satellite Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e al quale l’Italia partecipa con Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi): è stato presentato oggi a Berlino, nella mostra internazionale dell’aeronautica e dello spazio.
Una enorme banca dati messa a disposizione di tutta la comunità scientifica basata su 22 mesi di dati raccolti incessantemente da Gaia, che spalanca la porta a nuovi studi con un dettaglio senza precedenti sulle stelle della nostra galassia, la loro distribuzione 3D e la loro evoluzione.
Il catalogo descrive la posizione di circa 1,7 miliardi di stelle; per oltre 1,3 miliardi di stelle indica distanza, movimento e colori, per 7 milioni la velocità, di 161 milioni la temperatura e di 76 milioni ha misurato raggio e luminosità.
Classificate anche 550.000 stelle variabili, scoperti 14.099 asteroidi e catturata la luce di mezzo milione di quasar.
La missione ha raccolto 1,5 milioni di gigabyte di dati, elaborati al Data Processing and Analysis Consortium, il consorzio che comprende 400 ricercatori e al quale l’Italia partecipa con l’Inaf (strutture di Bologna, Roma, Catania, Firenze, Napoli, Padova, Teramo e Torino, e l’Asi (Space Science Data Center e centro Dpct di Torino).
“Risultati straordinari”
Si tratta di risultati straordinari secondo il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston: “Grazie alla missione Gaia ora conosciamo meglio la posizione e la luminosità di 1,7 miliardi di stelle e le distanze, il movimento e il colore di altri 1,3 miliardi di oggetti nella nostra galassia“. “Se considerassimo il Sistema Solare come il giardino di casa nostra, in realta’ infinitamente piu’ piccolo, la Via Lattea equivarrebbe a una citta’ con alcune centinaia di miliardi di stelle. Questo ci fa capire come gli straordinari risultati di questa missione siano solo un piccolo frammento delle informazioni che la scienza spaziale puo’ darci“.
“Con Gaia un tuffo nella Via Lattea”
Un vero e proprio tuffo nella Via Lattea: di questo si tratta per Mario Lattanzi, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e responsabile nazionale della missione Gaia per conto dell’Inaf e dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). “Finalmente non solo conosciamo meglio i dintorni del Sistema solare, ma iniziamo a tuffarci negli immensi spazi della Via Lattea“. “Con errori astrometrici al meglio dei 50 milionesimi di secondo d’arco, equivalenti alle dimensioni apparenti di una mela posta sulla Luna, la storia evolutiva della nostra galassia e delle sue popolazioni non avrà più segreti in un raggio di oltre 13.000 anni luce dal Sole“.
“Stiamo davvero inaugurando una nuova era in quella che potremmo definire l’archeologia stellare galattica. I nuovi dati di Gaia sono cosi’ accurati che ci stanno restituendo una panoramica senza precedenti delle proprieta’ delle stelle che popolano la Via Lattea e grazie ad esse possiamo gia’ individuare degli indizi interessanti sulla loro storia evolutiva“, spiega Antonella Vallerani, dell’Inaf di Padova.