Salute: l’attività fisica aiuta il cuore anche se si ha un alto rischio genetico di malattie cardiache

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Mantenersi in forma, anche se si è nati con un alto rischio genetico di sviluppare malattie cardiache, aiuta a mantenere il cuore in salute, secondo un nuovo studio dei ricercatori della Stanford University School of Medicine.

In uno dei più grandi studi osservazionali sull’attività fisica e le malattie cardiache, i ricercatori hanno esaminato i dati raccolti da quasi mezzo milione di persone nel database dell’UK Biobank. Hanno scoperto che le persone con livelli più alti di forza prensile, attività fisica e cardiorespiratoria avevano rischi minori di infarto e di ictus, anche se avevano una predisposizione genetica alle malattie cardiache.

Erik Ingelsson, autore dello studio e professore di medicina cardiovascolare, ha spiegato: “Le persone non dovrebbero rinunciare all’esercizio fisico a causa dell’alto rischio genetico di sviluppare malattie cardiache. E viceversa, anche se si ha un basso rischio genetico, si dovrebbe comunque fare attività. Tutto si ricollega a quello che sappiamo da sempre: è un mix di geni e ambiente che influenza la salute”.

cuoreI ricercatori hanno scoperto che i livelli più alti di attività fisica erano associati a livelli più bassi di diversi effetti cardiovascolari negativi, come coronaropatia, ictus e fibrillazione atriale. Tra coloro considerati ad alto rischio genetico di sviluppare malattie cardiache, alti livelli di attività cardiorespiratoria erano associati ad un rischio inferiore del 49% di malattie coronariche e del 60% di fibrillazione atriale, rispetto ai partecipanti con una bassa attività cardiorespiratoria.

Tra le persone che avevano un rischio genetico intermedio di malattie cardiache, quelle con una forza prensile più elevata avevano il 36% di probabilità in meno di sviluppare malattie coronariche e una riduzione del 46% del rischio di fibrillazione atriale, rispetto ai partecipanti che avevano lo stesso rischio genetico ma una forza minore.

Questi risultati potrebbero avere importanti ripercussioni sulla salute pubblica. Ingelsson ha spiegato: “Fondamentalmente indicano che alcuni cambiamenti allo stile di vita e una maggiore attività fisica possono fare la differenza sulla salute a lungo termine”.

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