I ricercatori dell’University of Eastern Finland hanno studiato gli effetti del consumo di olio di camelina e di pesci grassi sulle dimensioni e la composizione delle lipoproteine del colesterolo. La lipoproteina HDL è conosciuta come “colesterolo buono”, anche se gli effetti sulla salute delle particelle HDL dipendono dalla loro dimensione e composizione. Studi precedenti hanno dimostrato che grandi particelle HDL sono associate ad un rischio ridotto di malattie cardiovascolari, mentre particelle di piccole dimensioni possono aumentarne il rischio.
La lipoproteina LDL è, invece, il precursore del colesterolo LDL, ossia il “colesterolo cattivo”. Studi precedenti hanno dimostrato che gli acidi grassi omega-3 a catena lunga presenti nel pesce hanno un effetto benefico sulle dimensioni e la composizione della lipoproteina. L’olio di camelina, invece, è ricco di acido alfa-linolenico, che è un acido grasso omega-3 essenziale.
Lo studio ha coinvolto 79 uomini e donne finlandesi tra i 40 e i 72 anni che avevano un metabolismo glucidico alterato. Sono stati divisi in maniera casuale in 4 gruppi per 12 settimane: il gruppo dell’olio di camelina, il gruppo dei pesci grassi, il gruppo dei pesci magri e il gruppo di controllo. Le persone nei due gruppi del pesce dovevano mangiare pesce (magro o grasso a seconda del gruppo) 4 volte a settimana, le persone del gruppo dell’olio di camelina dovevano usarne 30 ml al giorno, mentre quelli de gruppo di controllo potevano mangiare pesce una volta a settimana, ma non potevano usare né l’olio di camelina, né altri oli contenenti acido alfa-linolenico.
I ricercatori hanno scoperto che mangiare pesce grasso aumentava le dimensioni e la composizione lipidica delle particelle HDL e che l’uso dell’olio di camelina diminuiva il numero di particelle LDL dannose. Entrambi questi cambiamenti possono ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.
Mangiare pesce magro, invece, non è stato associato a cambiamenti nel numero, nelle dimensioni o nella composizione delle particelle lipoproteiche.