Le graminacee sono una famiglia di piante diffuse a livello globale, sia annuali che perenni, prive di rami e fusto legnoso e sostanzialmente erbacee. Rappresentano i principali alimenti di base per l’essere umano, ma al contempo sono le principali responsabili del raffreddore da fieno. Il 70% circa degli allergici ai pollini reagisce alle graminacee. Evitarle è praticamente impossibile, sono diffuse in tutto il mondo e liberano nell’aria enormi quantità di polline. L’allergia alle graminacee è una delle più frequenti allergie respiratorie, molto comune nei bambini che, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità rappresentano il 10%-20% della popolazione, a seconda delle zone e delle stagioni, e mostrano una tendenza in crescita. A questa specie appartengono sia erbe selvatiche sia varietà commestibili come per esempio grano, orzo, riso, avena, segale, mais. La primavera rappresenta la stagione più temuta per chi soffre di queste allergie; la fioritura infatti causa il rilascio di grandi quantità di pollini nell’atmosfera che, con il vento e il clima secco, favoriscono la veicolazione dei pollini.
I sintomi tipici delle allergie da graminacee sono simili a quelle del raffreddore, e sono: starnuti, anche ripetuti, naso che cola (rinorrea) sensazione di pizzicore, congestione nasale e difficoltà a respirare, prurito al naso e nella zona del retro faringe, temporanea diminuzione o perdita dell’olfatto. La crisi allergica può tuttavia interessare l’intero organismo, e condizionare lo stato di benessere generale con stanchezza, cefalea, debolezza, talvolta dermatiti o eruzioni cutanee. Tali sintomi si manifestano principalmente nei periodi tra marzo-aprile e maggio-giugno, epoca della fioritura, e possono essere causati anche da alimenti collegati, che contengono cioè gli stessi allergeni. Nelle forme più acute, l’allergia può determinare attacco d’asma, con senso di oppressione toracica, tosse, fiato corto. Oltre alle vie respiratorie, le allergie da graminacee colpiscono anche gli occhi con sintomi di irritazione, arrossamento, prurito,lacrimazione e gonfiore alle palpebre.
Con il consumo di alcuni alimenti le allergie possono accentuarsi, causando la sindrome orale allergica (SOA), con prurito e gonfiore alle mucose della bocca e alle labbra. Le allergie alimentari riguardano gli alimenti appartenenti alla famiglia delle graminacee come frumento, orzo, segale, avena, mais. Ma non solo, può interessare anche alimenti come frutta e verdura fresche come l’anguria, gli agrumi, il melone, i kiwi, la pesca, la prugna, l’albicocca, la ciliegia, il pomodoro, la melanzana e la frutta secca come arachidi e mandorle. In generale la cottura neutralizza l’attività allergenica rendendo possibile il consumo di questi cibi.