La dermatite atopica rappresenta una malattia cutanea pruriginosa, cronica ed infiammatoria, il cui esordio coincide spesso con l’età pediatrica. Conosciuta anche come eczema atopico, questo tipo di dermatite non fa distinzioni di età, comparendo talvolta già da neonati, bambini e adulti. In Italia sono oltre 35 mila adulti, e 8 mila di questi sono affetti dalla forma più grave. Questa malattia si distingue da altre forme di dermatite perché le manifestazioni cutanee ad essa correlate non coincidono con le aree in cui una data sostanza è posta a contatto con la pelle. Inoltre, la dermatite atopica non si manifesta solo a livello cutaneo, ma progredisce intaccando anche le mucose. Nella maggior parte dei soggetti affetti da dermatite atopica sono collegati sintomi quali asma, rinite e rino-congiuntivite allergica, in concomitanza con eruzioni cutanee e prurito.
In occasione della Giornata nazionale dell’atopia, l’Associazione nazionale della dermatite atopica (Andea) lancia un appello alle Istituzioni chiedendo il riconoscimento da parte del Servizio sanitario nazionale della dermatite atopica come malattia invalidante e il suo inserimento nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), per sollevare i pazienti da spese quotidiane che gravano in maniera significativa sul bilancio familiare.
Spesso le terapia per la cura della dermatite atopica non sono sempre soddisfacenti e non sempre si assiste a una risposta adeguata. Negli Usa e in alcuni paesi europei, invece, esistono nuove terapie più innovative ed efficaci, già disponibili in commercio. Proprio per questo, in Italia, la richiesta dei pazienti e delle associazioni è interessata non soltanto all’inserimento della malattia nei Lea, ma anche ad un maggiore accesso alle nuove terapie, per colmare il divario con gli altri paesi. Purtroppo non tutti conoscono veramente la dermatite atopica, soprattutto nella sua forma più grave, con i disagi e le limitazioni che impone nella vita quotidiana, come il non poter dormire a causa del continuo e incessante prurito, le pesanti conseguenze sul lavoro, nello studio e nella vita privata a causa delle dolorose lesioni visibili e non visibili che essa genera. Una malattia che può avere un impatto sistemico; i pazienti che ne soffrono, infatti, possono andare incontro anche ad altre malattie, dalla congiuntivite, alla sindrome metabolica, fino alla compromissione renale. Tra le possibili cause sembra ci sia la tendenza ereditaria a produrre specifici anticorpi, le immunoglobuline E (IgE), come risposta del sistema immunitario a minime quantità di allergeni. Ribadiamo, quindi, la necessità che le istituzioni e la società civile non lascino soli i pazienti affetti da dermatite atopica.