A seguito dell’esito positivo della trattativa fra AIFA e Gilead Sciences, è pubblicata in Gazzetta Ufficiale la determina che autorizza l’ammissione alla rimborsabilità di un nuovo medicinale che combina in una singola compressa tre principi attivi (sofosbuvir, velpatasvir e voxilaprevir) per i pazienti che hanno fallito una precedente terapia per l’epatite C a base di antivirali diretti (DAA).
Una buona notizia per quei pazienti italiani per i quali il trattamento con questa classe di farmaci non è stato risolutivo nell’eliminazione dell’infezione.
I DAA hanno trasformato la terapia dell’epatite C. Grazie alla loro elevata efficacia il numero di pazienti che ancora non ha raggiunto la completa guarigione è molto limitato. Per loro permane quindi la necessità di nuovi farmaci che offrano la possibilità di eradicare il virus dall’organismo, curando definitivamente dall’infezione. La nuova combinazione a base di sofosbuvir appena approvata ha dimostrato di essere efficace[1] proprio per questa tipologia di pazienti colmando così una lacuna terapeutica importante nel trattamento dell’infezione.
“Dal gennaio 2015 ad oggi sono stati trattati in Italia con i nuovi farmaci antivirali (DAA) poco meno di 130.000 pazienti con infezione da HCV con un tasso di successo superiore al 95% – sottolinea Massimo Andreoni, Professore Ordinario di Malattie Infettive della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”- Dei circa 5.000 pazienti che hanno fallito la prima linea di trattamento, un certo numero è stato ritrattato, in alcuni casi con successo, mentre in altri casi si è purtroppo assistito ad un ulteriore fallimento. Questi pazienti, spesso con un quadro di epatite cronica in fase avanzata, avevano fino ad oggi poche o nessuna opzione terapeutica efficace. La possibilità ormai prossima di utilizzare la nuova triplice combinazione di Gilead, permetterà con un regime molto semplice, con una singola compressa, di curare la maggior parte di questi pazienti risolvendo una vera e propria emergenza medica.”
Una buona notizia per i pazienti italiani.
“L’approvazione di questo nuovo farmaco rappresenta un risultato importante, frutto della collaborazione con AIFA e il Ministero della Salute. A partire da oggi, i pazienti che ancora vedono disattese le loro speranze di guarigione potranno disporre di una soluzione efficace. Si tratta di un ulteriore e significativo passo avanti nell’attuazione e nella sostenibilità economica del piano di eradicazione dell’infezione in Italia che ci vede impegnati al fianco delle istituzioni sanitarie del Paese – sottolinea Valentino Confalone, General Manager di Gilead Sciences Italia. – A tre anni dalla disponibilità del primo regime a base di sofosbuvir, siamo molto orgogliosi di poter mettere a disposizione dei pazienti che soffrono di epatite C nuovi strumenti terapeutici. Con questo quarto regime, completiamo la nostra famiglia degli antivirali diretti, farmaci che hanno cambiato la storia naturale dell’epatite C e grazie a cui nel mondo oltre 1,5 milioni di persone hanno potuto vincere la malattia.