La data del 25 aprile, Festa della Liberazione, ha, dunque, un profondo significato simbolico: rappresenta la fine del Ventennio fascista e della guerra; la vittoria della resistenza militare e politica attuata dalle forze partigiane contro il governo fascista e l’occupazione nazista. Infatti, negli anni della Seconda Guerra Mondiale (1939-45), semplicisticamente parlando, l’Italia si ritrovò divisa in due parti: da un lato vi era Benito Mussolini che, con i fascisti, aveva formato la “Repubblica sociale italiana” e dall’altro, in opposizione, il governo Badoglio con gli Alleati americani ed inglesi. Fu, quindi, organizzata dai Partigiani la “Resistenza” per combattere il dominio nazifascista. Chi erano i Partigiani? Erano uomini, donne, giovani, anziani, militari e anche preti che si unirono con ogni mezzo proprio nella lotta della conquista della libertà.
Il 25 aprile rappresenta, più esattamente, il culmine della fase militare della Resistenza e l’avvio effettivo di una fase di governo, da parte dei suoi rappresentanti, che porterà al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta tra monarchia e repubblica. La Festa della Liberazione rappresenta un evento epocale, una rivoluzione che porterà l’intera popolazione adulta italiana (donne incluse) a decidere la loro forma di governo, sino alla nascita, come sappiamo, della Repubblica italiana e alla stesura definitiva della Costituzione.