Obesità metabolicamente sana: i problemi cardiaci potrebbero essere solo una questione di tempo

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La sindrome metabolica include quei fattori di rischio, come pressione sanguigna alta, glicemia alta, colesterolo cattivo e grasso addominale, che raddoppiano il rischio di malattie cardiovascolari che possono portare a infarti e ictus. Inoltre, questi fattori aumentano il rischio di diabete di 5 volte.

La Dott.ssa Morgana Mongraw-Chaffin, del Wake Forest Baptist Medical Center, ha dichiarato: “La conoscenza medica comune è che alcune persone obese sembrano essere abbastanza in salute e al riparo dai rischi delle malattie cardiache, quindi non viene loro raccomandato di perdere peso o di prendere altri provvedimenti per prevenire future malattie cardiache. Il grande interrogativo è se queste persone che sono metabolicamente sane lo rimarranno o se progrediranno verso la sindrome metabolica nel tempo”.

Per rispondere a questa domanda, Mongraw-Chaffin ha guidato un team di ricercatori in uno studio su 6.809 partecipanti obesi degli Stati Uniti che non avevano malattie cardiovascolari. I partecipanti sono stati seguiti per un periodo di 12 anni con valutazione cliniche eseguite ogni 2 anni. L’obesità metabolicamente sana (MHO) è definita da un indice di massa corporea maggiore di 30 e fino a 2 fattori di rischio.

cuoreI ricercatori hanno scoperto che quasi la metà dei partecipanti sviluppava la sindrome metabolica nel corso dello studio e aveva una probabilità maggiore di malattie cardiovascolari e diabete rispetto a coloro che avevano una MHO stabile e un peso normale. Lo studio suggerisce che le persone obese farebbero meglio a perdere un po’ di peso anche se non soffrono di pressione alta o non sono a rischio di malattie cardiache.

Mongraw-Chaffin ha concluso: “In questo studio, abbiamo specificatamente analizzato se quella progressione era associata ad un rischio maggiore di malattie cardiache e abbiamo scoperto che lo è. L’obesità metabolicamente sana non è un indicatore stabile o affidabile del rischio futuro di malattie cardiovascolari. Al momento, non c’è modo di capire quale 50% progredirà e quale no. Quindi, consigliamo a tutte le persone con MHO di collaborare con il loro medico per perdere perso o almeno mantenere il peso attuale, di fare più attività fisica e di apportare dei cambiamenti allo stile di vita per non sviluppare la sindrome metabolica”.

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