Le nespole sono dei frutti appartenenti ad una pianta della famiglia delle Rosaceae. Esistono due differenti piante, il nespolo comune, nome scientifico Mespilus Germanica originario del Caucaso e il nespolo del Giappone, nome scientifico Eriobotrya Japonica, originario dell’ Estremo Oriente. La maturazione avviene quando i frutti assumono una colorazione marrone scuro e la polpa diventa soffice, per ottenere una polpa prelibata è consigliabile farle maturare direttamente sulla pianta. Dal punto di vista nutritivo, le nespole sono composte per l’ 85,3 % da acqua, lo 0,4% di proteine, 0,4% di grassi, carboidrati, fibra 1,70 %, zuccheri 6,1 % e lo 0,5 % di ceneri. Sono ricche in sali minerali quali, sodio, potassio, ferro, rame, manganese, calcio, fosforo, magnesio, selenio e zinco. La presenza della vitamina A, B1, B2, B3, B6 e vitamina C li rendono dei frutti molto consigliati per risolvere diverse problematiche legate alla salute. Inoltre, contengono acidi grassi Omega 3 ed Omega 6; tra gli amminoacidi presenti ci sono l’acido aspartico e l’acido glutammico, l’alanina, l’arginina, la cistina, la glicina, la fenilalanina, l’istidina, l’isoleucina, la leucina, la lisina, la prolina, la metionina, la serina, la tirosina, il triptofano, la valina e la treonina. Della categoria degli aminoacidi essenziali (EEA) fanno parte quelli che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare autonomamente e che pertanto siamo obbligati ad assumere attraverso l’alimentazione.
Le nespole godono di ottime proprietà e offrono numerosi benefici alla nostra salute. Anche la medicina tradizionale cinese riconosce alle nespole importanti proprietà curative, conosciute in particolar modo per essere amiche alleate della pelle e della vista. Sono dei frutti poco calorici, apportano infatti 47 kcal per 100g, e sono una fonte essenziale di nutrienti. Grazie alla presenza di pectina, una fibra solubile, le nespole proteggono dal cancro al colon. La pectina fa in modo di eliminare le tossine e ridurre l’esposizione delle mucose del tratto digerente ad eventuali sostanze tossiche che si possono accumulare. Regolano l’intestino, pur avendo proprietà astringenti dovute all’abbondanza di tannini, non danno luogo a stitichezza prolungata ma si comportano piuttosto come naturali regolatori dell’intestino. Sono molto utili in caso di diarrea, le proprietà delle nespole non del tutto mature possono fornire un valido aiuto per la soluzione del problema. È stato anche dimostrato che la pectina è in grado di tenere sotto controllo la quantità di colesterolo cattivo nel sangue, diminuendo il suo riassorbimento nel colon e facilitandone l’espulsione. Hanno proprietà diuretiche ed aiutano a far regredire le infiammazioni emorroidali, possono anche essere utilizzate da chi fa molto sport per recuperare i sali minerali persi durante un’attività sportiva particolarmente intensa. Essendo poco caloriche, sono consigliate per chi segue un regime alimentare ristretto, è consigliato infatti dopo averle mangiate bere un buon bicchiere d’acqua per otterrete un effetto saziante. Sembrano avere anche blande proprietà antipiretiche, la loro assunzione può quindi rivelarsi utile in casi di lieve febbre. Le nespole hanno anche un buon contenuto di flavonoidi antiossidanti come ad esempio l’acido clorogenico, l’acido idrossibenzoico, l’acido ferulico, l’acido epicatechina e l’acido cumarico. Queste sostanze, con le loro proprietà antiossidanti, contrastano l’attività di radicali liberi.
Come accennato precedentemente, le nespole sono ottime alleate della pelle. La presenza della vitamina A, mantiene le mucose in salute ed apporta benefici alla pelle. Uno studio, condotto su animali e pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry nel 2014, sostiene che il tè di foglie di nespolo, aiuterebbe a contrastare la perdita di densità ossea causata dalla carenza di estrogeni. Il consumo di nespole è consigliato in caso di eccesso di acido urico, gotta, insufficienza renale e calcoli renali. L’unica controindicazione delle nespole riguardano i suoi semi, che non possono essere consumati crudi in quanto tossici per l’organismo umano.