L’aumento dell’utilizzo di alcol, fumo e droga, anche a fronte di campagne massmediatiche specifiche, e’ il presupposto alla base della decisione di intervenire in questo ambito con il progetto “I love me”, presentato alla sala Fiume di Palazzo Donini, a Perugia. Presenti l’assessore regionale all’Istruzione, Antonio Bartolini, la responsabile del Dipartimento di radioterapia oncologica dell’Azienda Ospedaliera di Perugia e componente del comitato scientifico dell’Associazione Aronc, Cynthia Aristei, il presidente della Federcalcio umbra Luigi Repace e Giacomo Sintini.
“Oggi sappiamo che alcol, fumo e droga sono dannosi per l’organismo, ma sempre piu’ spesso manca una vera consapevolezza rispetto alle conseguenze di uso ed abuso” ha affermato Aristei. “In particolare – ha aggiunto – nelle indagini Doxa 2016 e 2017, commissionate dall’Istituto superiore di sanita’, e’ stato rilevato un aumento dei comportamenti a rischio (sia per la salute sia devianza sociale) rispetto all’assunzione di alcol, fumo e droga da parte di giovani. E contemporaneamente e’ molto significativo l’abbassamento della soglia di eta’ per il primo accesso a tali sostanze, che ormai e’ ben presente anche a partire dalla scuola primaria“.
“Abbiamo individuato nei giovani il target dei progetti che la Regione Umbria sta sostenendo – ha spiegato Bartolini -, perche’ educare un ragazzo, per quanto difficile, puo’ dare risultati molto piu’ importanti rispetto al tentativo di sensibilizzare degli adulti. In questi ultimi spesso infatti le condotte legate ad alcol, fumo e droga sono ormai cosi’ consolidate da rappresentare abitudini difficilmente modificabili. Al contrario i giovani sono ancora ‘materia plastica’, che permette ampi margini di modellamento, a patto di utilizzare un linguaggio o delle modalita’ consone con la specifica eta’. Condividiamo dunque l’intenzione di questo progetto per promuovere una cultura del benessere dell’individuo, e pertanto anche della eliminazione, o almeno riduzione, di tutti quei comportamenti che possono alterare tale sana condizione. Inoltre i giovani sono il ponte per il futuro della nostra societa’, quindi investire nella loro consapevolezza e nelle loro conoscenze significa costruire delle generazioni che possono essere migliori di quelle che le hanno precedute: e’ molto piu’ difficile far smettere una persona di bere o fumare piuttosto che aiutarla prima a non cominciare!”.
Il progetto, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, prevede, per il 2018, il coinvolgimento di circa 1.500 studenti che frequentano le scuole primarie e le secondarie di primo e di secondo grado. La metodologia proposta prevede incontri con al massimo due classi in compresenza, “per poter mantenere un contatto ed uno scambio diretto”.
“Nelle scuole primarie, invece, – ha sottolineato il curatore Nicola Gustinelli – il lavoro della nostra equipe e’ svolto con gli insegnati, preparandoli per svolgere loro l’attivita’ direttamente nelle loro classi e con i genitori. Si tratta di una attivita’ ricalibrata in base alla giovane eta’, ma comunque fondamentale tenendo in considerazione che ormai la soglia del primo accesso ad alcol e fumo e’ spostata a cavallo del passaggio tra scuola primaria e secondaria, rendendo indispensabile informare e sensibilizzare i ragazzi in questa fase”.
Il progetto prevede anche la realizzazione di un portale web per condividere informazioni con i partecipanti, e raccogliere e dare visibilita’ ai loro contributi. I risultati attesi riguardano il miglioramento del benessere e l’adozione di corretti stili di vita delle persone coinvolte, in particolare per quanto riguarda i ragazzi.
“L’attivita’ di sensibilizzazione e corretta ed adeguata informazione su quelli che sono i pericoli dell’adozione di comportamenti a rischio riguardo a fumo, alcol e droga – ha sottolineato ancora Bartolini – potra’ portare ad una maggiore consapevolezza, e quindi essere veicolo per un percorso di riduzione, o eliminazione, di tali condotte. Inoltre una persona adeguatamente informata puo’ a sua volta divenire parte attiva nel processo di propagazione delle conoscenze”. Il progetto “I love me” e’ curato ed organizzato dalle Associazioni Aronc, Giacomo Sintini e Sostare in collaborazione con la Regione Umbria, Dipartimento di Radioterapia Oncologica – Ospedale S. Maria della Misericordia di Perugia, Universita’ degli Studi di Perugia – Facolta’ di Medicina e Chirurgia, Ufficio Scolastico Regionale Umbria, Ordine dei Medici Umbria, Comune di Perugia, Coni Umbria e Federazione italiana gioco calcio.