Attenzione al modo in cui si usa lo smartphone, come si batte sulla tastiera o dal suono della voce: è possibile trovare i segni di Alzheimer, Parkinson o depressione analizzandoli. Lo dimostra l’esperienza di tre start up, descritta sulla rivista Ieee Spectrum. La velocita’ con cui si compongono i messaggi o si maneggiano le app sullo smartphone ha un grande valore predittivo, affermano gli esperti di Mindstrong Health, una start up che ha gia’ sviluppato una app in uso in diverse sperimentazioni.
“Queste interazioni – precisa l’ideatore Paul Dagum – misurate in millisecondi, sono predittive dello status cognitivo ed emozionale”. Un principio simile puo’ essere applicato alle tastiere dei computer. Lo ha dimostrato un’altra start up americana, la Neurametrix, che ha ideato una app, gia’ disponibile al pubblico, che promette di trovare i segni di Alzheimer, Parkinson e depressione analizzando il moto delle dita.
Anche il semplice suono della voce, spiegano gli esperti di WinterLight Labs, se analizzato puo’ dare indizi molto importanti sullo stato psicologico di una persona, e trovare i segni di problemi cognitivi o emotivi.