“L’emergenza smog italiana non conosce stagionalità, almeno a Bruxelles, dove è riunita la Commissione europea sulle procedure di infrazione per la qualità dell’aria, che vedono coinvolti 9 Paesi dell’Unione, tra cui anche l’Italia. L’ultimatum della Commissione al nostro Paese ha portato il Ministro dell’Ambiente Galletti a fornire aggiornamenti sulle misure pianificate in materia di inquinamento atmosferico. Interventi che, se la Commissione dovesse ritenere poco concreti o non efficaci, porterebbero al rinvio alla Corte di Giustizia europea con inevitabili e salatissime multe per l’Italia”. Così una nota di Legambiente.
Le aree urbane, prosegue la nota, devono essere il cuore di questo cambiamento che deve ripartire da un diverso modo di vivere e pensare le città, con investimenti nella mobilità collettiva, nella riconversione sostenibile della mobilità collettiva, nella riqualificazione edilizia, nel riscaldamento con sistemi innovativi e nel verde urbano, nonché nel settore agricolo.
I dati dell’immatricolato e del circolante, infatti, prosegue Legambiente, testimoniano la crescita della componente diesel, che ha evidentemente mantenuto un elevato appeal commerciale, nonostante i tanti annunci di limitazioni al suo utilizzo mai realizzati, come nel caso delle limitazioni ai veicoli euro 3 in Regione Lombardia lo scorso inverno.
Secondo i dati ACI (annuario 2018), nel 2017 il parco veicoli diesel circolanti in Lombardia comprende 2.369.000 autovetture (+2,6% rispetto al 2016), mentre le autovetture a benzina sono 3.269.000 (invariato rispetto al 2016), per l’alimentazione a GPL siamo a 321.000 (+2,2% rispetto al 2016), per il metano a 212.000 (-0,4%), per le alimentazioni elettriche e ibride si registra un aumento del 44% sul 2016, sebbene i numeri assoluti risultino inferiori all’1% del parco autoveicoli (54.000 veicoli). Complessivamente, la quota di autovetture diesel sul parco circolante lombardo non ha mai smesso di crescere sia in valori relativi che assoluti, superando il 40% del totale, anche in virtù dei benefici fiscali che ancora, nonostante le chiare evidenze, premiano questa motorizzazione in termini di costi di utilizzo.
Questo dato, ancorché comune a tutte le regioni italiane, suona come intollerabile conferma delle inerzie denunciate dalla procedura di infrazione europea contro l’Italia. Occorre da subito avviare un piano di uscita dal diesel non solo con limitazioni, ma anche con divieti generali di circolazione sulla rete stradale lombarda, che conduca ad una Lombardia libera dal diesel entro il 2025.In occasione dell’incontro a Bruxelles, Legambiente e Cittadini per l’Aria, associazioni ambientaliste che rappresentano l’Italia nell’European Environmental Bureau (EEB) hanno prodotto una serie di proposte per il miglioramento delle misure previste dal Governo per la lotta allo smog, ampliando gli interventi considerati poco efficaci.