Sul sito della Protezione Civile si legge: “In seguito agli eventi sismici di ottobre, con la graduale chiusura delle aree di accoglienza allestite dopo il terremoto del 24 agosto e l’esigenza di garantire una sistemazione di breve periodo a un numero di cittadini cresciuto in modo esponenziale in poche ore, sono state realizzate aree container a uso abitativo nelle Regioni Umbria e Marche, che hanno sostituito i campi attendati impossibili da attrezzare a causa delle condizioni meteorologiche del periodo”. si tratta dei cosiddetti moduli abitativi Sae, ovvero prefabbricati costruiti con criteri antisismici. Infatti si legge ancora: “Le Sae sono soluzioni abitative antisismiche realizzate nel rispetto del risparmio energetico, di 40, 60 e 80 metri quadri, smontabili e riconvertibili, completamente arredate, collegate da percorsi pedonali e da aree destinate al verde, adatte a qualsiasi condizione climatica e privi di barriere architettoniche, a garanzia dell’accessibilità di tutti gli ambienti“.
Peccato però che alla prima scossa importante i mobili montati all’interno di alcune abitazioni siano caduti a terra con la stessa facilità con cui i frutti maturi cadono dagli alberi. A denunciare per primo l’accaduto, dopo la scossa che questa mattina all’alba ha colpito il centro Italia, un cittadino di Muccia che ha postato le foto sulla propria pagina Facebook. “SAE arredate da 2-3.000 Euro/mq alla prima scossa importante. Vergogna” scrive Riccardo Pompei a corredo delle foto pubblicate. E poi ancora “Provate ad immaginare se successo intorno a questa ora (ore 8:00 circa NdR) con bambini già alzati“. I commenti e le condivisioni delle foto postate aumentano di minuto in minuto, soprattutto tra i residenti delle zone colpite dalla scossa di questa mattina che ha terrorizzato e riportato alla mente altri eventi sismici che hanno causato danni non indifferenti.
Tra i commenti c’è anche chi dice: “Meglio i pensili che la casa. E poi una persona non si mette sotto i pensili durante la scossa di terremoto. Ragioniamo un po’? O apriamo bocca tanto per. La casa ha retto ed è questo quello che conta“. Ma c’è chi, più avvedutamente risponde: “le chiacchiere stanno a zero!!! nel momento che sarete senza casa perché crollata e ti danno (perché da solo non puoi far nulla e sicuramente se la compri da solo i pensili non cadono) una casa SAE sai che deve essere tutto antisismico e quindi i pensili non DEVONO cadere come non devono cadere i terrazzi nella new town dell’Aquila!!! Quindi pensate a come si possono sentire i terremotati senza casa e quelle dato dallo Stato ti cadono avanti“.
Insomma, su Facebook anche l’inefficienza o meno delle casette Sae diventa opinabile e giudicabile da chicchessia, ma c’è ben poco di cui discutere: che il problema sia dei mobili o della struttura in sé poco importa, perché in zone geologicamente delicate come quelle di cui stiamo parlando, le soluzioni abitative fornite dalla Protezione Civile devono garantire la sicurezza dei cittadini che le abitano. Come ha scritto il signor Pompei a corredo della propria foto, se fosse accaduto un paio d’ore più tardi e la famiglia fosse stata sorpresa a fare colazione in cucina, l’epilogo poteva essere differente e ora si parlerebbe di tutt’altro. Ma non deve sempre scapparci il morto per arrivare a prendere provvedimenti.