Sono previsti oltre 2,2 milioni di nuovi casi di tumore del colon-retto in tutto il mondo entro il 2030. Studi precedenti hanno suggerito che mangiare molta carne rossa o carne trattata aumenta il rischio di tumore del colon-retto e si stima che circa 1 su 5 di questi tumori nel Regno Unito sia collegato al consumo di questi alimenti. Tuttavia, le informazioni sono limitate su specifici modelli di alimentazione e il sito di comparsa del tumore nell’intestino.
Un nuovo studio condotto da Diego Rada Fernandez de Jauregui (University of Leeds) ha svelato che, confrontando gli effetti di carne rossa, carne bianca, pesce o diete vegetariane sullo sviluppo di tumori in specifici siti del colon, coloro che mangiano regolarmente carne rossa hanno più probabilità di avere un tumore del retto distale – tumore nella sezione del colon dove sono contenute le feci – rispetto a coloro che seguono una dieta priva di carne rossa.
I ricercatori hanno ottenuto questi risultati dall’analisi di 462 casi di tumore del colon-retto, di cui 119 erano del retto distale, tra donne provenienti da Inghilterra, Galles e Scozia, e dall’analisi delle loro abitudini alimentari.
Diego Rada Fernandez de Jauregui ha dichiarato: “L’impatto di diversi tipi di carne rossa e di modelli alimentari sui siti del cancro è una delle più grandi sfide nello studio dell’alimentazione e del tumore del colon-retto. La nostra ricerca è uno dei pochi studi che analizza questa relazione e, mentre sono necessarie ulteriori analisi in uno studio più ampio, potrebbe fornire importanti informazioni per le persone con una storia familiare di tumore del colon-retto e per quelli che lavorano sulla prevenzione”.
La co-autrice Janet Cade (University of Leeds) ha dichiarato: “Il nostro studio non solo contribuisce a fare luce su come il consumo di carne possa influenzare le sezioni del colon retto in maniera diversa, ma sottolinea anche l’importanza dei rapporti nutrizionali affidabili da parte di ampi gruppi di persone”. Secondo Cade, questo fornisce ai ricercatori le informazioni di cui hanno bisogno per collegare l’alimentazione e la prevenzione del cancro.