Sono noti al grande pubblico come i ‘geni Jolie’ e l’esperienza personale dell’attrice hollywoodiana, che ne è portatrice, ha avuto l’effetto di rendere più consapevole l’universo femminile sul rischio aumentato di cancro (al seno e alle ovaie) ad essi correlato. Meno sotto i riflettori, però, è il ruolo delle mutazioni dei geni Brca1 e 2 per gli uomini. “Se un maschio ha una mutazione Brca, il rischio di cancro al seno aumenta di 100 volte”, avverte Christopher Childers dell’University of California Los Angeles School of Medicine, autore senior di uno studio pubblicato su ‘Jama Oncology’.
Non solo: queste mutazioni “mettono gli uomini a più alto rischio di tumori della prostata, spesso aggressivi, che si verificano in età giovanile”, aggiunge lo scienziato. Le mutazioni Brca “sono state anche associate ad altri tumori, come il cancro del pancreas e il melanoma. È quindi molto importante che gli uomini a rischio si sottopongano a test genetici”, esami “che possono potenzialmente aiutarli a rilevare futuri tumori e aiutare i medici a personalizzare i trattamenti a cui sottoporli in questa eventualità”.
Per il nuovo studio, Childers e colleghi hanno analizzato i dati della ‘U.S. National Health Interview Survey’ del 2015 e hanno scoperto che circa 2,5 milioni di persone avevano fatto test genetici sul cancro, ma le donne testate erano quasi tre volte gli uomini: il 73% contro il 27%. Ulteriori analisi hanno rilevato che il tasso di test per le mutazioni del gene Brca negli uomini era un decimo rispetto a quello delle donne. Mentre non c’erano differenze di genere in altri tipi di test genetici del cancro.
Sono necessarie ulteriori ricerche per capire perché così pochi uomini vengano sottoposti al test per i geni Jolie e come aumentare questa percentuale, conclude l’autrice principale dello studio, Kimberly Childers del programma di genomica e genetica clinica del Providence Health and Services Southern California. “Speriamo che questo studio incentivi maggiori e ampi sforzi educativi nazionali”.